Tentata strage all’Ospedale Garibaldi di Catania arrestato dipendente

Fermato dopo pochi giorni per aver messo a serio rischio la vita di numerose persone. È finito in manette Alessandro Ferrari, 47 anni, accusato di aver tentato di far esplodere del liquido infiammabile all’interno dell’ospedale Garibaldi di Catania.

L’uomo, ex dipendente dell’area informatica del nosocomio, avrebbe, come riporta newsicilia.it, piazzato delle taniche di benzina in un’area contigua alla sala operatoria del reparto di chirurgia generale. Zona in cui ci sarebbero anche dei ricoverati.

Tra alcune ipotesi ci sarebbe quella della vendetta, anche se ancora da accertare, a causa del licenziamento.

La Squadra Mobile è giunta sul posto, lo scorso 9 luglio, dopo aver ricevuto la segnalazione. All’interno della stanza dei server si è notato subito un vetro infranto e un flacone di plastica di mezzo litro con liquido infiammabile con attaccato un filo elettrico, a sua volta collegato a un timer.

All’interno della stessa stanza, poi, sono stati trovati altri 15 contenitori e una bottiglia di un litro e mezzo con lo stesso liquido.

Nel contempo, veniva acquisita la denuncia da parte del responsabile dell’ufficio amministrativo, il quale evidenziava come un’addetta dell’ufficio aveva subito il furto del badge (per l’accesso ai locali della palazzina ma non alla sala server, tanto che il malvivente con una pietra aveva infranto il vetro) e il furto di un computer dall’interno della sala server.

Dalle immagini di videosorveglianza è emerso come un uomo con cappellino e dalla corporatura robusta fosse entrato nella palazzina con un sacchetto di plastica contenente una tanica. Lo stesso, poco dopo, è uscito con un pc.

I sospetti sono ricaduti subito su Alessandro Ferrari, qualche giorno prima licenziato dalla struttura ospedaliera e addetto ai sistemi informatici.

L’uomo è stato rintracciato e trovato con il computer rubato dentro casa sua. Elementi probatori che hanno portato al fermo la sera di giorno 9 luglio. Su lui anche l’accusa di furto aggravato.

Dopo essere stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza, Ferrari, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, ha disposto gli arresti domiciliari.

 

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