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Catania, muore dopo un aborto: sette medici del Cannizzaro a processo
Catania, Cronaca, Sicilia

Catania, muore dopo un aborto: sette medici del Cannizzaro a processo

A tre anni di distanza, sette sono i medici del Cannizzaro di Catania che vengono processati per la morte di una giovane donna incinta di due gemelli. Gravi, a riguardo, sono le accuse rivolte ai medici dell'Ospedale Cannizzaro. Il 16 ottobre 2016 una giovane ragazza di 32 anni, Valentina Milluzzo, è morta dell’Ospedale Cannizzaro di Catania dopo aver perso due gemelli dopo un aborto. Dopo l'accaduto, infatti, si sono svolte le indagini che hanno portato processo, ad oggi, sette medici del reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale di Catania. Gli imputati, infine, sono il primario del reparto Paolo Scollo ed i medici Silvana Campione, Giuseppe Maria Alberto Calvo, Alessandra Coffaro, Andrea Benedetto Di Stefano e Vincenzo Filippello.
Il bidello assassino della prof ai domiciliari a Vittoria, i familiari: “Saputo dai giornali”
Cronaca

Il bidello assassino della prof ai domiciliari a Vittoria, i familiari: “Saputo dai giornali”

In una lettera i familiari della professoressa di Religione Gianna Nobile si sfogano in una lettera pubblicata su facebook. Non sono trascorsi nemmeno sei anni da quel 15 giugno 2013 e solo dai giornali apprendiamo che l’omicida della nostra Gianna tornerà ad abitare a Vittoria, dove ha seminato per anni il terrore e dove, se non fosse stato fermato in tempo, avrebbe compiuto (in una scuola!) la strage più volte dallo stesso annunciata. Lo Stato, che dovrebbe proteggere i suoi cittadini e punire i colpevoli con pene giuste e certe, è lo stesso che ha deciso di applicare la detenzione domiciliare a Salvatore Lo Presti, già condannato nell’ottobre 2014 dal GIP del Tribunale di Ragusa a sedici anni e otto mesi di reclusione, e a cinque anni di misura di sicurezza in una casa di cura e c...
Sul caso “Simona Floridia”, famiglia ammessa come parte civile al processo
Cronaca

Sul caso “Simona Floridia”, famiglia ammessa come parte civile al processo

La Procura accusa Andrea Bellia di omicidio volontario premeditato. Il corpo di Simona Floridia non è mai stato trovato. La famiglia della vittima è ammessa come parte civile al processo. IL CASO - Simona Floridia è scomparsa la sera del 16 settembre del 1992 da Caltagirone. Era uscita con degli amici e poi, prima di rientrare a casa, ricostruirono alcuni di loro, fece un giro in Vespa con Bellia, allora 19enne. ACCUSA E DIFESA - La Procura fa valere contro Bellia tra le prove anche la sua confessione a un amico, confermata dal teste in sede di incidente probatorio, ma sempre smentita dall’imputato. Bellia attualmente è a piede libero e, assistito dall’avvocato Fabiana Michela Distefano, si proclama innocente. LA RICOSTRUZIONE - Per l’accusa, i due sarebbero andati a Monte San Gio...