Sul caso “Simona Floridia”, famiglia ammessa come parte civile al processo

La Procura accusa Andrea Bellia di omicidio volontario premeditato. Il corpo di Simona Floridia non è mai stato trovato. La famiglia della vittima è ammessa come parte civile al processo.

IL CASO – Simona Floridia è scomparsa la sera del 16 settembre del 1992 da Caltagirone. Era uscita con degli amici e poi, prima di rientrare a casa, ricostruirono alcuni di loro, fece un giro in Vespa con Bellia, allora 19enne.

ACCUSA E DIFESA – La Procura fa valere contro Bellia tra le prove anche la sua confessione a un amico, confermata dal teste in sede di incidente probatorio, ma sempre smentita dall’imputato. Bellia attualmente è a piede libero e, assistito dall’avvocato Fabiana Michela Distefano, si proclama innocente.

LA RICOSTRUZIONE – Per l’accusa, i due sarebbero andati a Monte San Giorgio dove avrebbero avuto una lite al culmine della quale Bellia l’avrebbe gettata da un dirupo. Per la difesa, invece, dopo un giro fatto insieme, Bellia con la Vespa avrebbe riaccompagnato Simona al centro, lasciandola viva vicino a un bar. Poi non l’avrebbe più vista.

La prossima udienza del processo si terrà il 15 gennaio, con la deposizione dei primi testi dell’accusa.

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