Scuola ai tempi del coronavirus: didattica online a Caltagirone

Scuola e Coronavirus, didattica online a Caltagirone: la maggior parte degli studenti ritiene la didattica a distanza utile anche dopo l’emergenza

Scuola e Coronavirus, didattica online a Caltagirone: la maggior parte degli studenti ritiene la didattica a distanza utile anche dopo l’emergenza.

Il 4 marzo il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in conferenza stampa, ha annunciato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in tutto il territorio nazionale. Tuttavia le scuole di tutta Italia non si sono fermate e hanno cominciato a lavorare, reinventandosi e adattandosi ad una nuova tipologia di lavoro: la didattica online.

Anche gli istituti superiori di Caltagirone si sono attrezzati e gli strumenti utilizzati sono diversi: dalle app di messaggistica, come Whatsapp, a quelle che consentono di effettuare videochiamate, come Skype, Meet o Zoom, passando per piattaforme messe a punto proprio per fornire una vasta gamma di possibilità ai professori, come WeSchool o Classroom.

Proprio quest’ultima categoria di applicazioni consente, infatti, ai professori di fornire materiale didattico sia in formato testuale che multimediale, creando una “board” per ogni argomento trattato, di avere un dialogo con gli alunni, attraverso la chat interna , di assegnare compiti e scadenze, di verificare l’attenzione degli alunni in maniera diretta durante le videolezioni e di progettare e somministrare delle verifiche.

Queste piattaforme, ovviamente, hanno dei vantaggi e degli svantaggi. Uno dei tanti vantaggi, per esempio, consiste nel poter continuare a studiare e a portare avanti il programma ministeriale, anche in una situazione di emergenza come questa.

Inoltre, la didattica online consente l’approfondimento degli argomenti, attraverso l’integrazione di contenuti multimediali e non, oltre ad un feedback diretto da parte degli alunni, i quali possono far presenti le loro difficoltà all’insegnante durante lo svolgimento di un compito per casa, chiedendo ulteriori delucidazioni e ottenendole in maniera quasi immediata.

Tanti ragazzi, però, lamentano un eccessivo utilizzo dei dispositivi elettronici, il quale a lungo andare causa stanchezza e stress. Un ulteriore aspetto negativo di questa nuova metodologia è anche la facilità con cui gli studenti sarebbero in grado di raggirare i sistemi, generando, dunque, delle valutazioni poco credibili.

Molti degli studenti che frequentano degli istituti tecnici o professionali sottolineano, inoltre, le difficoltà riscontrate nello studio di quelle che sono le loro materie d’indirizzo, in prevalenza  pratiche,  che reputano quasi impossibili da apprendere a distanza. Si tratta di un modo di lavorare ancora in gran parte inesplorato, ma quest’emergenza sanitaria potrebbe darci l’opportunità di conoscere a fondo questi strumenti, non solo formandoci ad un buon utilizzo degli stessi, ma portandoci anche ad integrarli alla didattica tradizionale una volta superata questa situazione di crisi.

La maggior parte degli alunni ritiene, infatti, che la didattica a distanza possa essere utile anche dopo l’emergenza, in quanto permette loro di avere correzioni o spiegazioni in tempo reale, di trattare gli argomenti in maniera capillare e di condividere materiali con grande facilità ed immediatezza.

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