Sangue nella culla di Evan inchioda la madre: ricostruzione agghiacciante

Quello che emergono sono particolari agghiaccianti e inchiodano sempre di più la mamma di Evan, ucciso a forza di percosse. Una mamma dovrebbe sempre proteggere i suoi “cuccioli” e invece Letizia Spatola ha coperto in questi mesi le angherie del compagno “mostro” Salvo Blanco.

La Polizia Scientifica ha effettuato venerdì sera i rilevamenti nella camera del piccolo Evan Giulio e sarebbero state trovate tracce ematiche sul cuscino in cui dormiva.

Tre accessi all’ospedale per il povero Evan negli ultimi tre mesi

Il primo accesso è del 27 maggio: il bambino aveva una frattura al femore e la mamma ha giustificato parlando di una caduta da un seggiolino, invece il compagno avrebbe riferito che al momento della caduta si trovava in bagno.

Il 12 giugno, il piccolo viene portato di nuovo in ospedale per delle ferite che si sarebbero infettate. Il terzo accesso risale allo scorso 6 luglio: il referto di Evan parla di una frattura alla clavicola. Sembra che i medici del pronto soccorso e il dirigente medico del reparto di Ortopedia avessero fatto una segnalazione alle forze dell’ordine, contrariamente a quanto si è letto finora.

Le immagini raccapriccianti che vedono il piccolo Evan sofferente

Il bambino aveva difficoltà a camminare e si trascinava la gamba destra, come è evidente da alcuni video mostrati dalla nonna e dalla zia paterne. Ma non solo, in molte foto scattate per testimoniare quanto era evidente, su Evan sono evidenti i segni delle lesioni, della violenza a cui era soggetto, impossibilitato a difendersi da solo.

L’esposto presentato dal papà, Stefano Lo Piccolo, arrivato troppo tardi

Il padre di Evan aveva presentato l’8 agosto un esposto dalla Procura di Genova tramite il proprio legale, esposto che non è arrivato in tempo alla Procura di Siracusa.

“Abbiamo presentato un esposto senza indicare un nome per non ricevere una contro denuncia. Anche perché erano arrivati a Stefano minacce di morte per lui e suo figlio se non avesse tolto la residenza. Solo adesso abbiamo saputo che il bimbo era stato ricoverato in ospedale diverse volte. Per questo è adesso necessario, oltre ai due fermati, coinvolgere altre persone e altri Enti per fare piena luce”.

Purtroppo quell’esposto, come spiega il procuratore aggiunto di Genova Francesco Pinto, “per stessa ammissione della persona che lo ha presentato, non conteneva evidenze probatorie”, e questo significa che il fascicolo è stato iscritto a un modello relativo ad atti che non costituiscono reato e senza alcun nome sul registro degli indagati.

Il giorno dopo, comunque, il pubblico ministero ha disposto la trasmissione degli atti alla procura di competenza, ovvero a quella di Siracusa, e la raccomandata è partita dal capoluogo ligure il 17 agosto. Lo stesso giorno in cui Evan è morto.

Condividi