Lunedì sono cominciati i lavori per riparare e prevenire ulteriori alluvioni. Si tratta del cantiere relativo alla realizzazione di un canale di gronda, e della sostituzione del sottopasso di un torrente che costeggia la Sp 25/I.
L’alluvione dell’ottobre 2018 ha provocato ingenti danni sparsi in tutto il territorio ramacchese e provocati dalle forti piogge e dall’esondazione di torrenti e valloni. A distanza di due anni quei problemi sono ora in corso effettivo di risoluzione.
Il primo di questi, opera magna il cui iter procedurale si è concluso lo scorso giugno, è il progetto “Lavori di sistemazione idraulica e idrogeologica a sud del centro abitato”, alias ‘canale di gronda’, finanziato con 5 milioni di euro dalla Regione, nella figura dell’Ente di Protezione Civile.
La realizzazione di un canale di gronda è una necessità che emerge per un motivo di ordine idrogeologico: l’agglomerato urbano di Ramacca sorge su un territorio argilloso e in declivio e di fatto ostacola il corso dei bacini delle acque meteoriche che si originano a sud del paese, e che hanno un sistema di drenaggio naturale. Quest’ultimo, però, non arriva a valle come dovrebbe proprio perché interrotto dall’agglomerato di case ed edifici. Lo scarico delle acque, per tali ragioni, come avvenuto in occasione delle alluvioni passate, riversa i flussi lungo via Eryke (ex Strada Consortile 30), sul tratto iniziale delle Sp 25/ I e, da lì, sull’interno del paese lungo la circonvallazione, via Risorgimento e viale Libertà. La soluzione che a questo problema porrà il canale di grande consisterà in una deviazione di questi corsi d’acqua a sud-est, fino allo scarico finale nel fiume Gornalunga. Il flusso seguirà un’incisione torrentizia naturale dove un tempo confluiva parte di queste acque, e che ora verrà appunto trasformata in collettore per i flussi piovani.
In merito a questo progetto, lunedì è iniziata l’installazione del cantiere, sede logistica dei lavori, ubicato nel piazzale in terra battuta antistante il cimitero. A questo faranno seguito i lavori veri e propri di intervento a sud e a sud est del paese, lungo un arco di tempo che si concluderà nel mese di febbraio del 2022.
Sempre lunedì, sulla Sp 25/I, è stato avviato invece l’intervento di installazione di un nuovo sottopasso, ossia un tubo di ferro che sostituirà il precedente danneggiato e dentro il quale confluirà il flusso del torrente che scorre a fianco della provinciale, dal lato della Ss 417, finendo nel vallone Monaci, e che durante l’alluvione del 2018 esondò perché saturo di terra e detriti. Nello specifico, a pochi metri prima dello svincolo per l’immissione sulla statale 417 (Catania-Gela), la Sp 25 costituisce un ponte per un breve tratto, appena dopo una doppia curva. Sotto il ponte scorre appunto il torrente in questione. Durante l’alluvione di due anni fa, un cittadino ramacchese rischiò la vita finendo nel bel mezzo di quell’inondazione mentre percorreva la provinciale 25/I per andare a lavoro, uscendo fuori strada perché travolto dall’acqua e finendo nel torrente. L’intervento, finanziato dalla Città Metropolitana di Catania con importo di 500 mila euro, prevedrà la costruzione di un bypass stradale temporaneo, alternativo al tratto che sarà oggetto dei lavori.