Ragusa, sui fondi della legge 61/81 il sindaco Cassì replica al gruppo Insieme

In merito  all’intervento  del gruppo  “Insieme” relativo al  blocco dei fondi della legge 61/81 da parte della Regione siciliana  il sindaco Peppe Cassì replica:

“Evidentemente distratto, il gruppo Insieme, presente in Consiglio anche nello scorso quinquennio, scopre ora che la Regione ha bloccato i fondi della Legge su Ibla, passati e futuri, a causa della mancata rendicontazione, avvenuta in questi anni da parte del nostro Comune, sulle somme spese.

È una comunicazione che abbiamo più volte ribadito su temi specifici, come ad esempio la nuova illuminazione per via Roma, prevista nei finanziamenti della legge ma quindi al momento bloccata. Lo abbiamo comunicato ai diretti interessati, negli incontri coi commercianti, e alla stampa.

È vero: non abbiamo promosso un’azione eclatante come ci accusa Insieme, ma restiamo convinti che un’Amministrazione non abbia il compito di sollevare polveroni, di puntare il dito contro chi c’era prima, bensì di offrire soluzioni. In questi mesi, con grande impegno, gli uffici hanno svolto un importante esercizio di ricerca per fornire alla Regione, con cui abbiamo mantenuto costanti contatti, le rendicontazioni degli anni precedenti per ottenere il riaccredito dei finanziamenti ritirati. Un lavoro gravoso, concluso recentemente e di cui attendiamo gli esiti, avvenuto mentre le opposizioni criticavano sulla stampa le nostre presunte lentezze sui centri storici, che proprio da quest’operazione di rendiconto potrebbero trovare ossigeno. Rispediamo quindi al mittente le accuse di Insieme di non aver fatto “niente di niente” o di “perdere tempo”. Lavorare senza clamori e polemizzare con chi c’era prima per noi sono concetti antitetici: uno serve a individuare soluzioni, l’altro a procurare alibi.

È la stessa modalità che abbiamo seguito per i recenti e gravosi rilievi della Corte dei Conti circa alcuni bilanci precedenti: inutile puntare il dito, il compito di chi oggi Amministra è difendere l’Ente pubblico nelle sedi opportune e non a mezzo stampa, e trovare soluzioni”.

 

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