Quirinale, altra settima fumata nera: si va verso Mattarella bis

Giornata nera per la politica italiana: i leader dei partiti non riescono a convergere sul nome del presidente della Repubblica, i Grandi elettori nominano dal basso Sergio Mattarella.

Dopo le riunioni di stanotte tra i vari leader dei partiti, nelle prime ore della giornata appariva un quadro di nuova spaccatura: M5s, Lega e Fdi contro Pd, Fi e Leu.

Elisabetta Belloni sembrava essere la candidata che metteva d’accordo molti leader, ma tra incontri e telefonate – tra i quali quelle di Mario Draghi prima con Berlusconi e poi con Salvini -, stamattina le coalizioni apparivano nuovamente spaccate: Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle traditi dai renziani del Pd e Lega.

Da una riunione tra Forza Italia, Udc, Noi per l’Italia e Coraggio Italia, è emerso il nome di Pier Ferdinando Casini per il Quirinale: dopo lo strappo tra Forza Italia e il resto del centrodestra, si è creato un nuovo gruppo di grandi elettori intenti a trattative autonome. Tuttavia Casini ha chiesto di ritirare il suo nome dai tavoli: “Il mio nome solo se unisce”.

I Grandi elettori, invece, stanchi di questo stallo politico, lanciano un forte segnale durante la settima seduta, convergendo sul Sergio Mattarella bis.

I 387 voti hanno portato i leader politici della maggioranza ad un incontro con il presidente Mattarella. Il quadro politico appare chiaro: Sergio Mattarella presidente della Repubblica e Mario Draghi presidente del Consiglio. Le sedute per l’elezione del presidente della Repubblica non hanno portato ad un nuovo o nuova Presidente della Repubblica, ma al fallimento della politica.

Ciò che emerge è la tangibile spaccatura della coalizione del centrodestra: “Salvini si sta caratterizzando come un’ammazza candidati” dichiara Damilano. In queste sette sedute ha bruciato i suoi candidati al Quirinale, ha mandato al macello la seconda carica dello Stato Elisabetta Casellati e, nondimeno, ha fatto esplodere la sua coalizione.

Condividi