Quale futuro per concerti? Parla l’organizzatore più conosciuto della Sicilia

Quale futuro per i concerti? Parla l’organizzatore più conosciuto della Sicilia Nuccio La Ferlita: “Musica a Km 0 e spettacoli di nicchia”.

Quale futuro per i concerti? Non c’è dubbio ormai che il Covid-19 ha cambiato le nostre abitudini di vita, sia nella sfera personale che pubblica. Ma se l’emergenza sanitaria sta (si spera) diminuendo, aumenta di contro la preoccupazione per la situazione economica; quasi tutte le attività dovranno reinventarsi e molte di esse stanno pian piano ripartendo con rigide misure di sicurezza.

Nuccio La Ferlita

Ma ci sono settori che, più rispetto ad altri, sono ancora distanti dal vedere la luce. E uno di essi è sicuramente il settore dei concerti. Stando alle nuove normative infatti fino al 31 Luglio sono categoricamente vietati gli assembramenti di persone (Decreto Legge del 16 maggio), mentre il Dpcm con le nuove misure per il contenimento dà una data per la ripartenza di cinema, teatri e spettacoli: il 15 giugno. Ma nulla sarà come prima.
Quale futuro aspetta allora questo settore dedicato agli amanti di musica? che soluzioni si prevedono da qui ai prossimi mesi? Valerio Saitta di Siciliaeventi.org lo ha chiesto ad uno dei maggiori organizzatori di concerti della nostra regione, il direttore generale di “Puntoeacapo Concerti” Nuccio La Ferlita.

Direttore, a causa dell’emergenza coronavirus la sua agenzia come tante altre è stata costretta ad annullare tutti i grandi concerti in programma quest’estate. In tanti ci chiedono cosa ne sarà dei biglietti già acquistati. “I biglietti valgono per la data in cui si terrà lo spettacolo rinviato. L’entourage di diversi artisti proprio in queste ore sta annunciando il rinvio delle varie tournee al 2021. Se la nuova data programmata il prossimo anno non va bene all’acquirente, egli potrà chiedere al posto del biglietto un voucher che sarà valido per un altro concerto a sua scelta organizzato dalla stessa agenzia nei prossimi 18 mesi. E’ un vero peccato che sia andata a finire così, perché la stagione era ricchissima di eventi in programma, molto più numerosi rispetto agli altri anni, e stando alle nostre previsioni c’erano tutte le carte in regola per portare l’afflusso turistico ad uno dei massimi livelli storici”.

Il vostro è uno dei settori che più sta risentendo quest’anno degli effetti della pandemia, c’è speranza di tornare nel breve tempo a rivedere un concerto dal vivo o si dovrà aspettare per forza il prossimo anno? “Parliamoci chiaramente… alle attuali condizioni reputo inverosimile che si possano realizzare grandi spettacoli per quest’estate. C’è da fare però una precisione importante.. ci sono concerti di due diverse tipologie: quelli con una presenza di più di mille persone, ovvero i grandi concerti, e quelli con la presenza di meno di mille persone, ovvero i concerti di nicchia. Attualmente per i grandi concerti non c’è speranza, poiché stando alle nuove normative fino al 31 Luglio sono vietati gli assembramenti: quindi non c’è la possibilità né di farli, né tantomeno di programmarli da Agosto in poi. Gli unici possibili da realizzare sono dunque i concerti di nicchia, a patto che appunto vi acceda un numero ristretto di persone”.

Attenderemo il prossimo anno per vedere i “big” allora. In cosa consiste dunque un concerto di nicchia? Si coinvolgono artisti locali meno conosciuti? “Certo che si. E devo dire che anche con gli artisti locali si possono creare dei bellissimi spettacoli. Abbiamo tanti bravi cantanti siciliani molto amati, le cui esibizioni tra l’altro comporterebbero delle spese minori rispetto ad artisti provenienti da fuori. Bisogna seguire la scia dell’ “artista che può fare musica a km 0”, che non vuol dire artista che fa musica di serie B, ma un artista che risiede nel nostro territorio, che ha le nostre origini, che si esibisce anche solo per il piacere di far divertire i suoi conterranei e al quale non bisogna pagare spese di viaggio e alloggio”.

Soluzione trovata allora: vedremo quest’anno piccoli concerti con artisti locali. “In realtà non è così, perché il vero problema non sta nell’artista da scegliere, ma nell’impossibilità di sopravvivere economicamente a determinate condizioni. L’organizzazione di un concerto, piccolo o grande che sia, è una cosa molto complessa. Ci vogliono mesi e mesi di preparazione e spese da affrontare enormi, tra affitto della location, attrezzature, sicurezza, pubblicità, tasse, diritti e tanto altro. E queste spese possono essere sostenute solo con un’entrata economica adeguata derivante dalle vendita dei biglietti e dal contributo degli sponsor. Adesso però, dato che le aziende sono in difficoltà, sarà più difficile trovare un’azienda che investa nelle sponsorizzazioni. Rispetto a prima inoltre il numero dei paganti sarà ridotto del 70% e il numero degli addetti alla sicurezza moltiplicato. Capisce bene che a queste condizioni non è possibile organizzare nulla, poiché le spese sarebbero superiori alle entrate”

Poniamo ora l’attenzione sulle nuove regole per i concerti: sarà possibile far rispettare tutti i rigidi protocolli di sicurezza? “Attualmente il comitato tecnico scientifico ha dato delle direttive molto rigide. Tra le regole più importanti che mi vengono in mente vi è il mantenimento del distanziamento interpersonale di un metro, sia tra gli spettatori che tra gli artisti. Dovrà essere fatta la misurazione della temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura al di sopra dei 37.5 °C. Sarà obbligatorio l’utilizzo delle mascherine per gli spettatori e i gestori dovranno garantire un’adeguata pulizia, aerazione e igienizzazione degli ambienti. E’ vietata la vendita in loco di bevande o snack.
A parte queste direttive, per il resto il decreto usa spesso la locuzione “sarebbe preferibile”, che comporta varie misure lasciate alla discrezionalità e alla libera interpretazione da parte degli organizzatori.
Le misure da applicare sono davvero tantissime e quanto si ha a che fare con tante persone non è semplice attuare tutto alla perfezione. Ed è in termini di responsabilità che potrebbero nascere dei seri problemi. Se infatti nei giorni successivi ad un concerto qualcuno dei partecipanti dovesse contrarre il virus e si dovesse collegare quest’infezione al momento dell’evento, potrebbe essere chiamato a risponderne l’organizzatore, che si ritroverebbe a farsi carico di responsabilità a mio avviso eccessive. Personalmente se dovesse succedere questo, dopo aver applicato tutte le direttive con scrupolosità, penso sia meglio non organizzare nulla”

Alla luce di tutto ciò, quali potrebbero essere allora le soluzioni che permetterebbero a voi organizzatori di poter continuare quest’attività? “La soluzione migliore è sicuramente quella di avere un sostegno economico da parte delle istituzioni. Ci siamo già attivati chiedendo aiuto agli organi regionali, ma attualmente non ci sono arrivate risposte.
Vorrei sottolineare che la categoria che rappresento ha sempre fatto a meno di soldi pubblici, nonostante contribuiamo in maniera considerevole a muovere l’economia del nostro territorio. Consideri che un grande concerto realizzato in una città muove persone anche da altre città. E ciò vuol dire che a guadagnarci è anche tutta la filiera correlata al turismo: transfer su mezzi pubblici o di agenzie private, hotel per i pernottamenti, ristorazione, negozi di gadget ecc. In un momento del genere, dove il turismo è fermo, la realizzazione di concerti può sicuramente aiutarlo a rilanciarsi, quindi a mio avviso un supporto economico sarebbe necessario. Se ciò non fosse possibile la Regione potrebbe venirci incontro attuando delle condizioni che ci aiutino a fare impresa: ad esempio si potrebbero applicare degli sgravi fiscali, oppure sarebbe auspicabile che i comuni patrocinassero l’evento concedendo gratuitamente il suolo pubblico nei parchi archeologici o nelle piazze dove vengono realizzati gli spettacoli. Oppure ancora essi potrebbero contribuire alle spese che si sostengono per la promozione e la pubblicità. Ripeto che la nostra categoria non ha mai ricevuto in questi anni di aiuti di questo tipo, ma vista la situazione attuale non possiamo più farne a meno: o ci aiutano in questi modi o purtroppo l’intero sistema di spettacoli e concerti quest’anno salterà.

Articolo di Valerio Saitta – Siciliaeventi.org

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