Prefetto di Catania a Caltagirone: al via patto di collaborazione con il territorio

Giornata tutta calatina, quella odierna, per il prefetto di Catania Claudio Sammartino, in visita a Caltagirone (la sua prima visita a un Comune della provincia) dove, in mattinata, è stato accolto in municipio dal sindaco Gino Ioppolo con la Giunta municipale e dal Consiglio comunale.

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Nell’emiciclo consiliare in cui si è svolto l’incontro c’erano anche i componenti della Giunta e del Consiglio comunale dei ragazzi.

La riunione è stata aperta dal presidente Massimo Alparone, che ha chiesto misure compensative per il territorio alla luce della prossima chiusura del Cara di Mineo e ricordato come, oltre all’ormai prossima apertura della nuova sede del Commissariato di polizia, «la città potrà disporre anche di una nuova caserma dei carabinieri dopo che il Consiglio ha sbloccato un iter farraginoso».

Sono seguiti gli interventi dei consiglieri: Roberto Gravina, che ha sollecitato «risposte ai lavoratori licenziati del Cara e la copertura delle gravi carenze negli organici di medici e infermieri all’ospedale»; Vincenzo Di Stefano, che ha indicato «nella creazione di un bacino occupazionale formato dagli operatori del Cara mandati a casa, a cui attingere per nuove opportunità di lavoro, e nell’inserimento del Calatino nella Zes (Zona economica speciale”) di Catania», alcune iniziative da adottare; Piera Iudica, che ha colto nella presenza del prefetto «un confortante segnale di vicinanza alle istanze della città e dell’intera area»; Antonio Montemagno, che ha valutato positivamente «l’accelerazione impressa per l’apertura del nuovo Commissariato» e chiesto «un impinguamento delle forze dell’ordine per un ancora più efficace presidio del territorio».

Il sindaco Gino Ioppolo ha apprezzato «il taglio fattivo e operativo dato dal prefetto alla sua presenza a Caltagirone» e, nel ricordare come sul Commissariato si sia “in dirittura d’arrivo”, ha evidenziato «il grande ruolo che, attraverso un opportuno rilancio a cui lavoriamo, può e deve essere svolto dalle aree interne come la nostra».

Il prefetto, soffermandosi sulla situazione del Cara, ha detto che “il suo graduale svuotamento (oggi, dopo il trasferimento odierno di 49 ospiti, nella struttura sono rimasti in 814) sta avvenendo in un clima sereno e con profonda attenzione e tutela dei soggetti vulnerabili come donne e bambini”.

Sui lavoratori licenziati del Centro e sulla necessità di andare incontro alle loro aspettative, ha assicurato che sarà imboccata “ogni strada percorribile”.

Il dott. Sammartino ha poi proseguito, durante la mattinata, i propri incontri con i rappresentanti delle varie istituzioni locali, dal presidente del Tribunale Giovanna Scibilia, al procuratore della Repubblica Giuseppe Verzera, al vescovo Calogero Peri.

Nel primo pomeriggio è tornato nel palazzo municipale, dove ha presieduto una riunione operativa in vista dell’imminente trasferimento del Commissariato della Polizia di Stato e del Distaccamento della Polstrada nell’edificio di via Santa Maria di Gesù.

Su questo argomento ha preferito non indicare date, pur assicurando di seguire con attenzione costante e stringente l’evolversi della vicenda. Infine, il prefetto, insieme al questore di Catania Alberto Francini, al comandante provinciale della Guardia di Finanza Antonio Quintavalle Cecere e al comandante provinciale dei Carabinieri Raffaele Covetti (che sono intervenuti sui temi specifici), si è intrattenuto, nel salone di rappresentanza “Mario Scelba”, con i sindaci dei Comuni del Calatino – Sud Simeto. Dai primi cittadini Gino Ioppolo, Giuseppe Purpora (Grammichele), Giovanni Burtone (Militello), Giuseppe Mistretta (Mineo), Franco Barchitta (Scordia), Nuccio Barbera (San Cono), Giovanni Ferro (Mirabella Imbaccari), Giovanni Verga (Licodia Eubea), Salvatore Astuti (Palagonia), e dagli assessori Filippo Licciardello (vicesindaco di Ramacca) e Michele Giongrandi (San Michele di Ganzaria) – presenti pure i rappresentanti degli altri Comuni – sono state sottolineate necessità legate in particolare alla sicurezza nelle campagne, alla viabilità carente, alla disoccupazione crescente, alle ludopatie, alle tossicodipendenze e, per alcune realtà, alla criminalità organizzata.

Il dott. Sammartino, nel ricordare «il modello sperimentato con buoni risultati per accrescere la sicurezza durante la recente campagna agrumicola», ha indicato, quale “modus operandi” da seguire, quello incentrato sulla capacità di affrontare e risolvere i problemi in una logica territoriale, «mettendo a sistema risorse ed energie e trovando, così, soluzioni più efficaci».

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