“Il PD di Caltagirone: grave situazione dell’U.O.C. di Chirurgia all’ospedale Gravina”

La segreteria cittadina del PD denuncia la grave situazione venutasi a creare presso l’U.O.C. di Chirurgia generale dell’Ospedale Gravina di Caltagirone.

L’UOC di chirurgia del nostro ospedale è in una difficile situazione di carenza di medici: a fronte degli 8 chirurghi previsti, oltre il primario, da anni erano presenti solo in sei; nelle scorse settimane due medici sono stati trasferiti, rispettivamente a Catania ed Acireale, rimanendo, quindi, solo in quattro. Tutto ciò evidenziando un paradosso nell’Asp di Catania: la pianta organica dei chirurghi nell’intera ASP ha più medici del necessario, ciò perché gli altri distretti ospedalieri ne hanno più di quanti ne tocchino.

Il persistere di tale grave carenza all’ospedale di Caltagirone determinerà a breve la prossima chiusura di tutte le attività ambulatoriali e di routine potendo garantire a stento solo gli interventi urgenti, fino allo sfinimento dei medici presenti costretti a turni e reperibilità massacranti e sperando che nessuno di essi sia costretto ad assentarsi per esigenze personali. Senza contare le condizioni di stress a cui sono sottoposti i chirurghi in servizio.

Ma oltre al danno la beffa: la settimana scorsa sono stati incaricati cinque chirurghi ad incarico semestrale e per tutta risposta di questi solo una unità medica, al primo incarico professionale, è stata destinata a Caltagirone, mentre gli altri quattro sono stati divisi tra gli altri distretti ospedalieri.

“Facciamo appello al Sindaco di Caltagirone, responsabile della sanità in Città, affinché si faccia subito portavoce di tale problematica, e all’Assessore regionale alla Sanità nonché alla dirigenza dell’Asp di Catania per risolvere rapidamente la situazione, nominando i chirurghi necessari presso l’Ospedale di Caltagirone per garantire un servizio essenziale per i cittadini, se necessario trasferendo intanto temporaneamente altre unità da altri distretti fino a quando non si potrà definitivamente rimpinguare la pianta organica dell’U.O.C. di chirurgia del nostro ospedale.

Non si accampino “scuse” burocratiche e chi di dovere intervenga immediatamente per non rischiare di trovarsi di fronte a situazioni di “cattiva sanità” evitabili utilizzando il buon senso. Con la salute dei cittadini non si deve scherzare. Continueremo a monitorare e a evidenziare la problematica fino a quando non sarà definitivamente risolta.

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