Palermo, droga e cellulari all’interno del carcere: scattano le indagini della polizia

L’ottava sezione a “regime aperto” del carcere Ucciardone di Palermo, rappresenta una sezione un po’ più “libera” rispetto alle altre, dove i detenuti recitano in laboratori teatrali, frequentano la scuola e svolgono attività lavorative all’interno della casa circondariale palermitana. Dalle 8 alle 20 inoltre, hanno la possibilità di muoversi liberamente nel carcere senza nessuna restrizione.

Un regime aperto, voluto dal direttore Rita Barbera, che ha causato non poche polemiche poichè in un magazzino della stessa sezione sono stati ritrovati 100 grammi di hashish suddivisi in dosi, e un cellulare nascosto in un congelatore. A scoprire il tutto sono stati i poliziotti penitenziari che si sono lanciati in un’indagine lampo che adesso punta a individuare a chi apparteneva quella roba e chi l’ha introdotta. Maggiormente preoccupa l’hashish diviso in dosi, che vuol dire spaccio all’interno delle celle. I poliziotti hanno iniziato a notare un assiduo viavai dal magazzino dove c’è quel congelatore, che è a disposizione di chi vuol conservare surgelati oltre a quelli che ha nel frigo della cella.

Dopo la sconvolgente scoperta, la nuova direttrice Giovanna Re, ha voluto dare un segnale forte e ha deciso di tornare ad un “regime ordinario”.

Il sindacato Osapp che rappresenta i poliziotti penitenziari è intervenuto in merito alla vicenda: “Quel carcere era diventato un porto di mare, la nuova direttrice sta cercando di mettere rimedio ma in passato c’è stata una gestione inadeguata e all’acqua di rose”.

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