Omicidio 17enne Roberta Siragusa: la festa, il movente, FOTO luogo ritrovamento

Omicidio Roberta Siragusa, chiariamo quello che è certo, quello che è probabile, ma nel rispetto per il dolore di una comunità ma soprattutto di una famiglia che adesso chiede giustizia, il colpevole, per la loro bambina che non tornerà più a casa.

Il ritrovamento del cadavere di Roberta

Ore 9.30 di domenica 24 gennaio, Pietro Morreale si presenta alla caserma dei carabinieri, indicherà agli inquirenti il luogo in cui si trovava il corpo senza vita di Roberta. Queste le indiscrezioni che sembrano trovare conferma, riportate da diverse testate giornalistiche. Il cadavere presenterebbe anche delle bruciature, qualcuno ha provato a dargli fuoco.

La confessione che non c’è

Sembra esserci una svolta: il fidanzato si presenta ai carabinieri, fa ritrovare il corpo senza vita della sua ragazza, confesserà. E invece no. “Il mio assistito non ha confessato, né ai carabinieri né al pm”, dichiara l’avvocato Giuseppe Di Cesare, dichiarazione riportata sempre da colleghi di altre testate nella prima mattina di oggi.

Indagato

A metà giornata si viene a conoscenza che per la Procura di Termini Imerese, che coordina l’inchiesta, è stato il ragazzo ad uccidere la giovane. Sarebbe scattato dunque il fermo per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il movente? Sarebbe la gelosia. Ma la gelosia è un motivo valido per uccidere una persona? Ammesso che esistano motivi validi.

Le ultime ore di Roberta, la festa “proibita” dalle restrizioni

Ma come ha trascorso le ultime ore Roberta? E dove? Roberta e Pietro avevano preso parte ad una festa presso la villetta di campagna di un ragazzo della comitiva che, considerando le restrizioni della zona rossa imposta in Sicilia, non doveva neppure farsi. Comunque. A testimonianza di quelle ore c’è una “storia” su Instagram, pubblicata proprio dalla giovane vittima: dura pochi secondi, si vede un mazzo di carte siciliane, una bottiglia di Vodka alla fragola e dei bicchieri di plastica.
“I due ragazzi sono usciti alle 22” avrebbe dichiarato il suo legale, ma “a una certa ora sono andati via perché Roberta aveva detto ai genitori che sarebbe rientrata all’una di notte”. E gli amici hanno “hanno confermato che erano andati via” insieme. Quello che è successo dopo nessuno lo sa, Roberta non può più parlare e Pietro si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Qui sotto un’immagine pubblicata dai colleghi de “La Sicilia”, il burrone dove è stata rinvenuta la giovane senza vita ed in parte carbonizzata.

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“Giustizia per mia figlia”

“Giustizia per la mia Roberta, voglio giustizia. Non si può morire così a 17 anni…”. Questo è il grido della mamma che ha perso la sua Roberta in un modo orrendo. Prevista per oggi, mercoledì 27 gennaio, l’autopsia sul cadavere della ragazza e si proverà a fare luce su un fatto che getta tutti noi laggiù, in quel burrone, dove da oggi, anche in pieno giorno, ci sarà sempre un buio pesto.

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