Odissea per la Ragusa-Catania, l’appello del sindaco Peppe Cassì

Il sindaco di Ragusa Peppe Cassì torna sulla vicenda del nuovo rinvio del Cipe per l’approvazione del raddoppio autostradale Ragusa-Catania, esprimendo forte preoccupazione e rivolgendo un appello al governo nazionale.

«Liberi da qualsiasi pregiudizio e preclusione politica, abbiamo dato fiducia a questo Governo che a parole, private e pubbliche, ha fornito ripetute garanzie sull’imminente via libera al progetto del raddoppio della Ragusa-Catania. Ben due ministri, Lezzi e Toninelli, hanno speso parole importanti.

L’esito del Cipe di ieri li smentisce e rischia di vanificare non solo il lavoro recente, con i sindaci che hanno finalmente fatto squadra, ma di un paio di decenni.

Nonostante le rassicurazioni, il parere negativo al Piano economico finanziario del progetto dell’azienda privata titolare della concessione mette in crisi tutto.

Si sostiene che l’opera potrebbe diventare interamente pubblica, ma non è chiaro chi (Stato o Regione) metterebbe le risorse mancanti, e di certo i tempi si allungherebbero a dismisura, dopo un’attesa già durata troppo.

Perché si è arrivati a questo punto? Perché della questione pedaggio non si è mai parlato, se non negli ultimi mesi, anche se il coinvolgimento del privato risale a oltre 10 anni fa? Perché la verifica sulla sostenibilità del piano economico finanziario è stata fatta solo ora? Chi pagherà i danni al concessionario, in caso di revoca dell’accordo?

E soprattutto, chi risarcirà i ragusani dai danni che questo balletto indecente e offensivo provoca tutti i santi giorni? Come è possibile che nelle ultime decisive riunioni romane, la Lezzi è stata supportata da Giorgetti, ma poi smentita da Toninelli e infine affossata da Tria? Che storia è mai questa?

E’ solo imperdonabile superficialità o c’è dietro dell’altro? E’ forse un pretesto per destinare altrove le risorse pubbliche già impegnate?

Siamo la periferia della periferia d’Italia, ma a nessuno può essere concesso di calpestare la nostra dignità. Sembra che il prossimo 13 maggio il Cipe si riunirà di nuovo per valutare l’aggiornamento del Piano al momento bocciato. Perché dovremmo sperare che la situazione cambi?

Le parole hanno un peso, e forse chi amministra a Roma dovrebbe prendere spunto dai sindaci, che tutti i giorni hanno a che fare con i problemi concreti della gente e sanno bene che ogni impegno ha un valore.

Chiediamo allora al Governo e a quegli stessi ministri di tornare a parlare per spiegare chiaramente ai ragusani e a tutti i cittadini coinvolti in anni di vana attesa cosa è successo, quali sono le responsabilità, quali le prospettive.

Bisogna metterci la faccia non solo per le promesse ma anche per le ammissioni e le scuse. Il territorio saprà mobilitarsi».

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