Made in Sicily! Al pranzo domenicale porta sempre la “nguantìera” di dolci, ecco cosa c’è da sapere sull’ospitalità siciliana

Made in Sicily. Chi conosce un siciliano saprà di certo che alcune tradizioni non hanno bisogno di spiegazioni e sono semplicemente piaceri. Quindi leggete bene questo articolo se siete prossimi ad un pranzo domenicale in una casa siciliana.

Dopo un sabato sera Made in Sicily caratterizzato dai panini del camioncino, il pranzo della domenica, che sia a casa dei nonni, di un parente lontano o di amici, la buona educazione locale non cambia. Per il pranzo non è necessario portare antipasti o portate principali, e neanche il vino, di cui si occuperà il padrone di casa.

L’ospite di un siciliano deve portare semplicemente l’ultima cosa che si mangia prima di alzarsi da tavola: il dolce. Non parliamo di ciambelloni o torte preparate in casa, ma semplicemente della nguantìera ri dolci (*).

Non è necessario che siano comprati nella pasticceria più costosa della città, basta che siano freschi e buoni.
Per trazione, ovviamente, non devono mancare i cannoli in versione mini, non solo i classici con la ricotta ma anche quelli farciti di crema e cioccolato, soprattutto se a pranzo ci sono anche bambini. Un’altro elemento della pasticceria siciliana da mettere nel vassoio sono dei medaglioni di pan di spagna su cui si mette della ricotta e ricoperti con la pasta di mandorla verde e decorata con le gelatine, ricordando la classica cassata. In quel caso la precedenza và sempre data ai più anziani, ai nonni soprattutto, che sono i principali destinatari di queste “cassatine”.

Il vassoio varierà di pasticceria in pasticceria, soprattutto di città in città a secondo della specialità del luogo, come ad esempio il pistacchio di Bronte. Portare la nguantìera giusta a casa di qualcuno significa avere rispetto delle tradizioni e se indovini il giusto assortimento di pasticcini sarai sicuramente un Siciliano di buona forchetta.

*Traduttore italiano-siciliano

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Foto articolo: immagine di repertorio