La scuola e le lauree al tempo del coronavirus: disagi per i laureandi

La scuola e le lauree al tempo del coronavirus: disagi per i laureandi che vedono le loro proclamazioni annullate o posticipate

La scuola e le lauree al tempo del coronavirus. L’emergenza sanitaria ha colpito tutti gli ambiti della nostra società, tra di essi anche l’ambito dell’istruzione . Scuole di ogni grado e tipologia chiuse fino al tre aprile- con probabile proroga. La tecnologia dell’e-learning, che sarebbe utile applicare anche in situazioni quotidiane, ci aiuta a colmare le distanza anche se con non pochi problemi.

Tale tecnologia risulta molto utile nelle scuole medie e nella scuola secondaria di secondo grave, mentre è utile ma difficile per le scuole elementari. Per coprire le normali ore di lezione frontali si utilizzano videoconferenze, in cui i professori possono spiegare e in qualche modo interrogare i loro alunni. Inoltre grazie a piattaforme ideate ad hoc è possibile la condivisione di materiale didattico.

Agli studenti più piccoli mancheranno le basi sociali e pre-didattiche che si apprendono nelle scuole dell’infanzia. Nei prossimi decreti ministeriali si cercherà una soluzione per chi deve sostenere l’esame di terza media e soprattutto la maturità: al momento gli alunni non hanno le competenze necessarie per poterle affrontare.

Con ogni ordina scolastico si intendono anche le università. Tutte le università si sono organizzate con le lezioni a distanza, e hanno sospeso tutte le attività di tirocinio, laboratorio e attività che implicano l’assembramento di persone. Il discorso è diverso per le facoltà riguardanti l’ambito sanitario.

Dal primo giorno in cui entra in ambito universitario, ogni studente attende con ansia l’esame finale, quell’esame che discuti con tutta la tua famiglia e che rappresenta il successo di tutti i sacrifici fatti negli anni. L’emergenza data dal coronavirus non permette di conseguire il titolo in modo tradizionale. Dal web arrivano le notizie più disparate da chi ha già raggiunto questo traguardo in modo telematico: chi riceve una mail dall’ateneo e chi riceve, via whatasapp, le congratulazioni del relatore.

Dopo anni di studio, tantissimi ragazzi si laureano nel silenzio più assoluto: tra di loro c’è chi sdrammatizza e aspetta il momento ideale per festeggiare. Ma molti altri si sono laureati con molto anticipo per scendere in prima linea nelle corsie.

Atenei siciliani

Vediamo come si sono organizzatele università della nostra Isola. L’università di Catania, la più reattiva ad avviare le lezioni telematiche, comunica sul proprio sito che sono «sospesi gli esami (lo svolgimento degli esami potrà essere effettuato in modalità a distanza, tramite l’uso della piattaforma Microsoft Teams)» ma garantisce agli studenti che «le commissioni per la valutazione della prova finale per il conseguimento della laurea sono composte da un numero minimo di docenti pari a 3 per i Corsi di Laurea e a 5 per i Corsi di Laurea Magistrale e Magistrale a Ciclo Unico». Anche l’università degli studi di Messina prosegue con le lauree in modalità telematiche.

L’università di Palermo conta 2800 laureandi, posticipa l’inizio della sessione di qualche giorno ri-calendarizzando le sedute ma consentendone lo svolgimento. Inoltre l’università comunica che è stata «approvata la modalità di svolgimento degli esami di laurea esclusivamente con strumenti di videocomunicazione.»

Sorte diversa per i laureandi dell’università Kore di Enna che comunica si è reso necessario rinviare ad un periodo successivo al 20 aprile 2020 le sedute di laurea già programmate in via telematica. Il rettore dell’ateneo sottolinea che «la decisione è stata assunta per dare esecuzione alle direttive del Governo in tema di tutela della salute dei cittadini (…) sul posto di lavoro dei Professori e del Personale Tecnico-amministrativo». L’università ennese non si omologa agli altri atenei e neanche tutti gli studenti la pensano allo stesso modo. Da un lato molti di loro sono favorevoli alle decisione del rettore e preferiscono avere una cerimonia normale anche se in evidente ritardo; un’altra parte della popolazione degli studenti avrebbe preferito una laurea veloce e telematica per avere un momento di “normalità” in questa situazione di emergenza.

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