La pacchia di chi prende il Reddito di Cittadinanza, al mare senza pensieri

Arriva la stagione più bella e calda dell’anno, l’estate, e con lei, la voglia di staccare la spina, scrollarsi i pensieri di dosso e dimenticare facendo qualche tuffo a mare. Dopotutto ci vuole, dopo un anno difficile, giusto per ricaricarsi un po’ e completare la seconda parte di questo 2021.

In spiaggia però non incontreremo solo gente che ha bisogno di un po’ di relax, di ragazzi che hanno concluso un altro anno scolastico, ma anche gente che si gode la pacchia tutto l’anno: i beneficiari del Reddito di Cittadinanza.

Ora, non vogliamo fare certamente di tutta l’erba un fascio, ma crediamo che sia altrettanto sbagliato volersi nascondere dietro un dito, ignorare un fatto grave o limitarsi a “denunciarlo” a bassa voce: ci sono tanti beneficiari del sostegno economico che preferiscono questa condizione a quella di dipendente stagionale con un lavoro in regola. Sembra un paradosso ma è così, e di certo non stiamo scoprendo l’acqua calda, perché questi fatti li conosciamo bene tutti.

Spesso chi beneficia del Reddito di Cittadinanza rifiuta la possibilità di un lavoro stagionale o, addirittura, la voglia di cercarselo e questo perché, fattivamente, non conviene, si guadagna di più per non fare nulla: la differenza tra lo stipendio previsto e il sostegno economico ricevuto dallo Stato spesso è minimo e quindi, questa situazione, rema contro la reintroduzione nel mercato del lavoro dei disoccupati. Risolvere questa impasse non è affatto semplice, ma il problema è di chi l’ha volontariamente o involontariamente causata, non hai semplici cittadini che, alla fine, tutela i propri interessi.

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