La moglie dice che il marito era in Ospedale per smentire l’evasione, arrestato Luigi Bongiorno

La Polizia di Stato ha arrestato il palestinese SHABANI Aila (classe 1973) per tentato furto.

Nel corso del pomeriggio di ieri, una pattuglia delle Volanti, in transito lungo la centralissima via etnea, veniva avvicinata dalla commessa di un negozio di make-up, la quale segnalava la presenza di un uomo intento ad occultare sotto il vestiario dei prodotti in vendita negli espositori.

L’individuo veniva subito accerchiato mentre cercava di disfarsi della merce rubata, gettandola goffamente per terra.

Il tentativo di fuga veniva subito reso vano dagli operatori di Polizia, che arrestavano il malvivente identificato per il predetto SHABANI e, successivamente condotto presso il carcere di Piazza Lanza, in attesa del giudizio per direttissima che si terrà in data odierna.

* * *

Nel corso dei controlli agli arrestati domiciliari effettuati nel pomeriggio di ieri, una pattuglia delle Volanti accertava l’assenza del pregiudicato catanese Luigi Bongiorno, (classe 1983), il quale, a dire della moglie si trovava in ospedale per un improvviso malore.

Le dichiarazioni rese dalla donna venivano smentite quando i due operatori di Polizia si portavano presso la struttura ospedaliera, ove non solo il BONGIORNO non si era mai presentato, ma non aveva neppure avvisato alcun Ufficio di Polizia per segnalare l’allontanamento da casa.

Dopo due ore, l’uomo si presentava dinanzi al presidio ospedaliero lamentando un malessere, che tuttavia veniva smentito dai sanitari che lo trovavano in perfetto stato di salute.

Pertanto, il BONGIORNO veniva successivamente arrestato per evasione e sottoposto ancora una volta agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima che si svolgerà in data odierna.

 

* * *

 

Aveva prestato particolare attenzione alla merce venduta sul noto sito web “subito.it”, quando, la vittima del furto di una marmitta, avvenuto qualche giorno fa, notava proprio lo stesso oggetto selvaggiamente staccato dalla propria moto, offerto in vendita da tale D.M.S. (classe 1980).

A seguito di accertamenti eseguiti dall’UPGSP veniva subito riconosciuto l’autore del reato, nel corso dell’appuntamento concordato con il potenziale acquirente e reale proprietario della marmitta.

L’uomo, che ammetteva di aver pubblicato l’annuncio e che non forniva valide giustificazioni circa l’effettiva provenienza dell’oggetto, veniva denunciato per il reato di ricettazione.

Condividi

Cosa ne pensi?