La maturità 2020 dei giovani calatini ai tempi del Covid-19

Il Decreto Scuola del 6 aprile prevede due opzioni per la maturità 2020. Come stanno affrontando questi cambiamenti i maturandi del territorio Calatino?

No al sei politico. Il Decreto del 6 aprile del Ministero dell’Istruzione specifica che tutti gli alunni verranno ammessi all’anno scolastico successivo, ma saranno valutati secondo l’impegno reale dimostrato e tenendo conto anche dei risultati conseguiti tramite la didattica online. I debiti formativi contratti durante l’anno scolastico in corso verranno recuperati durante i primi mesi del prossimo e, per quanto riguarda l’Esame di Stato, tutti gli studenti avranno la possibilità di sostenerlo, ma i crediti di accesso e le valutazioni relative alla classe V terranno conto dell’impegno dimostrato durante il corso di tutto l’anno scolastico, ivi comprese, appunto, le lezioni online.

Data la singolare circostanza in cui si trova il nostro Paese, il Decreto del 6 aprile prevede due opzioni per la maturità 2020: se si dovesse tornare tra i banchi entro il 18 maggio, scelta che sembra essere contestata dal comitato tecnico-scientifico, gli studenti dovranno affrontare una prima prova nazionale, una seconda prova somministrata dalla commissione interna e un colloquio orale in presenza della commissione interna e di un commissario esterno;  se invece non si dovesse tornare a scuola gli alunni affronterebbero un maxi-orale online davanti alla commissione e ad un commissario esterno.

Clicca su questo link per leggere il testo integrale del Decreto Scuola: http://Scuola:https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/04/08/20G00042/sg

Ma come stanno affrontando questi cambiamenti i maturandi del territorio calatino? “Ho vissuto tutto questo con la consapevolezza che, nonostante la scuola sia molto importante, in un momento storico come questo è necessario che lo Stato garantisca la salute dei cittadini, anche se personalmente preferirei svolgere le prove in maniera tradizionale per portare a compimento nella sua interezza questo percorso di studi” mi racconta Benedetta, che si prepara ad affrontare la maturità classica.

Tuttavia, le opinioni tra i ragazzi sembrano essere discordanti ed infatti, se da un lato c’è chi, pur comprendendo la situazione di emergenza, preferirebbe svolgere le prove tradizionali, dall’altro c’è anche chi sarebbe contento di abbracciare la seconda proposta del  Ministero: il maxi-orale. “Ad essere sincera sarei rincuorata se la prova dovesse consistere soltanto nel colloquio finale, ma soprattutto mi rasserena sapere che la commissione è interna” dice Sefora, 18 anni, maturanda del liceo linguistico di Caltagirone.

Dalle parole dei ragazzi con i quali ho parlato emerge anche una certa preoccupazione ed una sorta di timore per la prova che dovranno affrontare di qui a breve. “La nuova modalità d’esame mi spaventa moltissimo, sto vivendo questa situazione in modo passivo. Temo di non sentirmi pronta  per affrontare l’esame” dice Roberta, 18 anni.

Giuseppe, anche lui maturando, sembra non essere d’accordo e mi dice: “Penso che l’esame possa essere abbastanza semplice, anche se credo che ci perderemo una delle tappe fondamentali nella vita di uno studente”.

C’è anche chi prende i cambiamenti con filosofia. “L’esame si svolgerà secondo modalità inusuali e, quindi, come tutte le cose nuove, potrebbe nasconderci delle incognite” dice Benedetta. Ho successivamente chiesto loro come si stanno preparando agli esami utilizzando la didattica a distanza. “Io personalmente ho preso molto seriamente la didattica online, cerco di stare attenta e di fare comunque i compiti, nonostante i professori non possano sempre verificarli. Lo faccio per me, per arrivare carica agli esami” afferma  Sofia, maturanda del liceo scientifico di Caltagirone. Sefora, invece, sembra dissentire perché mi dice: “La didattica a distanza è abbastanza complicata poiché non si ha un riscontro diretto con l’insegnante e la rete non è sempre un mezzo efficace. Direi che la preparazione va un po’ a rilento”.

Anche Roberta concorda con lei. “Con la didattica a distanza le cose vanno bene, ma manca lo stimolo allo studio. Io mi impegno perché voglio affrontare l’esame e chiudere questo ciclo di studi nel migliore dei modi”. Dalle parole dei maturandi intervistati è possibile percepire anche una certa malinconia e, in qualche modo, anche un senso di rammarico.

“Per tutti i maturandi sentire l’ultima campanella, aspettare le prove dal Ministero, insieme a tutte quelle piccole cose che gravitano intorno a questo momento, è come un rito di passaggio, che noi, purtroppo, non potremo avere” dice Sefora.  I ragazzi sembrano avvertire soprattutto la mancanza di un contatto diretto con insegnanti e compagni.  Sofia, ad esempio, mi dice: “A me manca stare con i miei compagni di classe, poter avere un confronto con loro. Mi mancano addirittura i professori. Credo che la cosa più difficile sia proprio il non poter condividere un momento tanto importante con le persone che ci hanno accompagnati in questo lungo percorso”.

Nonostante alcune incertezze iniziali, i nostri maturandi si dimostrano tutti risoluti e determinati nel voler sostenere l’Esame di Stato al meglio delle loro capacità. “Penso che questo esame sarà una bella sfida con noi stessi, un ostacolo da superare, utilizzando le nostre armi migliori: la costanza e lo studio” dice Roberta.

Anche Sefora concorda e afferma: “Sto cercando di rimanere il più serena possibile e di impegnarmi come ho sempre fatto”. Come lei, anche Benedetta sembra molto determinata: “Sto cercando di cogliere il meglio da un’esperienza così singolare e sto affrontando la situazione con la stessa determinazione con cui l’avrei fatto in circostanze normali”.

Nonostante, dunque, le incertezze generali riguardo alle modalità di svolgimento dell’Esame e lo stravolgimento di un evento tanto importante nella vita di ogni studente, i maturandi del nostro territorio sembrano motivati e pronti ad affrontare questa nuova sfida con determinazione e positività.

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