La biblioteca del diavolo, tra sadismo, inettitudine ed inaspettata dolcezza

La biblioteca del diavolo, tra sadismo, inettitudine ed inaspettata dolcezza. Un’opera di indiscusso rilievo culturale ricca di un apparato descrittivo.

La biblioteca del diavolo. Insignito del prestigioso premio letterario “ilmioesordio”, il romanzo “La biblioteca del diavolo” (Newton Compton Editori) è il primo libro pubblicato dal giovanissimo Alessandro Troisi. Un’opera di indiscusso rilievo culturale, caratterizzata da un sapiente utilizzo dell’apparato descrittivo, peculiarità che conferisce il giusto spessore allo stile sintattico del volume e alla sua trama.

C’è poi il ritmo, incalzante quando necessario, ma mai esasperante, così come il tratteggiamento dei diversi personaggi, tutti ubicati nella corretta sequenza narrativa. Degni di nota, sono i riferimenti storici, frutto dell’arduo lavoro di ricerca compiuto dall’autore, che indaga sulle ombre del nostro passato senza mai scadere nell’assurdo, ma restando aderente alla realtà dei fatti. Assente ingiustificata è probabilmente la suspense, che avrebbe certamente alleggerito il carico narrativo dell’intera opera, la quale non presenta variazioni, bensì resta fedele alla propria integrità strutturale dalla prima all’ultima pagina.

L’atmosfera in cui i personaggi si immergono è oscura, inquietante, adeguata tuttavia alla loro stessa evoluzione interiore, magnificamente illustrata dall’autore attraverso un percorso linguistico lineare, talvolta condito da particolari eruditi e languide dissertazioni. La terminologia prettamente prosaica è spesso accantonata per lasciare il posto alle diverse fasi emozionali vissute dai protagonisti del romanzo, argomentate dal giovane scrittore con doverosa semplicità. Tra sadismo, inettitudine ed inaspettata dolcezza, l’esordio narrativo di Alessandro Troisi fluisce sotto gli occhi dei lettori, spingendoli ad un’indispensabile riflessione.

Sinossi

La nave mercantile Esperia solca a fatica il mare in tempesta. Sottocoperta cela un misterioso ospite, un uomo inquieto e taciturno, che indossa un’armatura malridotta e ha una grande croce rossa sul tessuto logoro che gli copre il petto. È il conte Filippo, un guerriero dalla forza straordinaria, che torna sconfitto e abbattuto dopo anni di lotte in Terrasanta.

La guerra ha messo a dura prova le sue certezze, facendole vacillare. Per questo è ansioso di toccare terra e di raggiungere l’unica persona di cui si fida ciecamente: il vescovo Bernardo, suo mentore, che lo ha educato alla fede e alle armi dopo la morte dei suoi genitori. Ma il vescovo è impegnato a sua volta in una vera e propria guerra, che si svolge lontano dagli eserciti e dalla Terrasanta.

Si tratta della caccia a un nemico insidioso e nascosto, le streghe. E intende addestrare Filippo a riconoscerle e punirle, rinsaldando così la sua fede. L’incontro con Eleonora, però, una semplice contadina, è destinato a cambiare per sempre il destino del conte guerriero. E questa volta la battaglia che lo aspetta è diversa da qualunque sfida abbia mai affrontato.

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Foto articolo: Copertina libro

 

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