In un’epoca in cui il lavoro a distanza ridefinisce il panorama professionale globale, Caltagirone si adatta al cambiamento grazie a Knot Coworking [Knot significa nodo in inglese, ndr]. Questo spazio innovativo, nato dall’intuizione di tre giovani professionisti con radici profonde nella città, sta rapidamente diventando un punto di riferimento per la comunità locale, offrendo non solo un luogo di lavoro condiviso, ma anche un hub per l’innovazione e lo scambio culturale.
I Visionari dietro Knot
L’idea di Knot Coworking è sbocciata dalla mente di tre amici di lunga data, ciascuno con un percorso professionale unico ma accomunati dall’amore per la loro terra d’origine:
- Giuseppe Grasso, dottorando in Ingegneria Ambientale al Politecnico di Torino, con una laurea in Pianificazione urbana, territoriale, paesaggistica e ambientale. “Mi do da fare per coltivare un legame con la mia terra” afferma Grasso, evidenziando il suo impegno per Caltagirone nonostante la distanza.
- Marta Regolo, ingegnere dei dati che lavora da remoto per un’azienda di consulenza milanese. Laureata alla prestigiosa Scuola Superiore di Catania, Marta sogna un futuro che bilanci la vita tra Caltagirone e Torino. “In futuro, mi immagino di vivere a metà tra Caltagirone e Torino” rivela, sottolineando il desiderio di mantenere un forte legame con le sue radici.
- Brian Shehara Appuhamy, studente di Ingegneria delle telecomunicazioni a Milano e Network Engineer. Brian esprime un forte attaccamento alla sua città natale: “Sono cresciuto a Caltagirone e non vorrei abbandonare la mia città“
La Genesi di un’Idea Rivoluzionaria
Tutto ebbe inizio nei primi giorni di gennaio 2023, al termine delle festività natalizie. Peppe Grasso, insieme agli amici Marta Regolo e Brian Appuhamy, si ritrovò nella sua città natale, Caltagirone. Come molti giovani professionisti, erano tornati per trascorrere le vacanze con familiari e amici.
Una mattina, i tre si riunirono nella biblioteca locale per lavorare da remoto. Mentre affrontavano le sfide di trovare spazi adatti per le chiamate di lavoro senza disturbare gli altri, ebbero un’illuminazione. Grasso ricorda: “Da tempo dicevamo che uno spazio di coworking sarebbe stato davvero utile qui“.
Questa semplice osservazione diede il via a una riflessione più profonda sulle esigenze della loro comunità locale. L’abbondanza di spazi abbandonati o sottoutilizzati a Caltagirone alimentò ulteriormente la loro idea. Quel pomeriggio, davanti a un caffè in un bar locale, presero una decisione: “Ok, facciamolo accadere”
Dal Concept alla Realtà: Un Percorso di Comunità
Il team non perse tempo nel trasformare la loro idea in azione. Il loro primo passo fu creare un sondaggio su Google Form, progettato per valutare l’interesse locale per “uno spazio aperto e inclusivo per studio e lavoro tranquillo, insieme ad amici e sconosciuti, in grado di ospitare piccoli eventi e discussioni”
La risposta fu travolgente. “In soli tre giorni, abbiamo raccolto circa 400 risposte” rivela Grasso. “I risultati erano chiari: il 74% degli intervistati credeva che uno spazio sociale del genere avrebbe influenzato positivamente la vita a Caltagirone”
Forti di questi dati, il team preparò una presentazione e sviluppò un’identità visiva distintiva con l’aiuto della loro amica, Noemi Cascino. Tra febbraio e marzo, condussero una serie di incontri, principalmente online a causa delle loro posizioni remote, raccogliendo consigli e supporto da varie persone desiderose di assistere una volta assicurato uno spazio fisico.
La Sinergia con l’ITS Steve Jobs
La svolta arrivò quando il team si mise in contatto con l’ITS Steve Jobs Academy. “A Pasqua 2024, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare il Presidente Pignataro e la Direttrice Scerba, che mostrarono immediatamente grande interesse nell’ospitarci per l’estate, una volta conclusi i loro corsi” spiega Grasso.
Questa partnership si rivelò cruciale, fornendo a Knot Coworking una casa fisica. Il 1° luglio 2024, aprirono il loro spazio di coworking all’interno delle strutture dell’ITS, offrendo 24 postazioni di lavoro e accesso ad aree aggiuntive per chi necessitava di maggiore tranquillità.
Più di un Semplice Spazio di Lavoro
Knot Coworking si affermò rapidamente come un centro di idee e connessioni. Oltre a fornire aree di lavoro, organizzarono eventi culturali ed educativi, tra cui proiezioni di documentari e workshop su competenze professionali.
Lo spazio ha attratto un pubblico diversificato, dagli amici agli ex studenti dell’ITS Steve Jobs. “In un mese, circa trenta persone sono passate di qui” nota Grasso. “Il fatto che alcuni vengano più volte a settimana indica che uno spazio del genere era davvero necessario”
La Sfida del South Working
Knot si posiziona all’interno del più ampio discorso sul “South Working“, mirando ad affrontare l’esodo di giovani talenti dal Sud Italia. Grasso riflette: “Il suo potenziale sviluppo potrebbe permettere a molti che si sono trasferiti di tornare più frequentemente o per periodi più lunghi a Caltagirone, attivando circoli economici e sociali più sostanziali che beneficiano l’intera comunità”
Guardando al Futuro
Nonostante le sfide di gestire il progetto da remoto, il team di Knot nutre piani ambiziosi. “Sarebbe fantastico se qualcun altro potesse assumere la gestione quotidiana dello spazio” riflette Grasso. Immagina di espandere la loro offerta: “Mi piacerebbe vedere un caffè sociale che complementi le attività di coworking, e una serie di eventi culturali che coprano vari temi”
Mentre navigano le complessità di una crescita sostenibile e dell’impatto sulla comunità, il team dietro Knot Coworking rimane impegnato nella sua visione di creare uno spazio vibrante e inclusivo che funga da catalizzatore per un cambiamento positivo a Caltagirone.