Killer Tattoo: la strana coppia, di Daniela Schembri Volpe: il male che attrae

È disponibile in libreria e negli store digitali, “Killer Tattoo: la strana coppia”, il nuovo libro di Daniela Schembri Volpe pubblicato da Castelvecchi nella collana Tasti. Un noir che attraversa un’Europa dalle tinte pigmentate di macabro, i cui protagonisti viaggiano sul filo di ossessioni, tra tattoo ed esoterismo, pronti a qualsiasi folle paradosso.

La copertina del romanzo

Daniela Schembri Volpe è nata a Palermo. Laureata al PoliTo in Scienze a Arti della Stampa, è giornalista pubblicista, editor e autrice per la Newton Compton di: “365 giornate indimenticabili da vivere a Torino”, “Keep Calm e passeggia per Torino”, “101 perché sulla storia di Torino che non puoi non sapere”, “Le incredibili curiosità di Torino”. Per i Fratelli Frilli Editori ha pubblicato il giallo per ragazzi “È Natale per tutti”, ed è presente nell’antologia “Tutti i sapori del giallo”. Per editrice La Stampa – Il Capricorno il testo “Torino Dark”.

Adesso, per Castelvecchi editore, il thriller “Killer Tattoo: la strana coppia”: qual è il filo del terrore che ordisce la sua trama tra Torino magica, l’isola di Calypso, le verdi distese nord-irlandesi e la Londra dei tatuaggi e di Camden Lock? Dafne Volpi, una guida turistica, si troverà suo malgrado a indagare sulla sparizione di una serie di adolescenti . Sullo sfondo, il mondo dei tattoo, l’esoterismo, il mistero e menti diaboliche e senza scrupoli che insieme a personaggi grotteschi condurranno al macabro colpo di scena finale, svelando un raccapricciante segreto come nel più classico degli horror.

“A forza di editare i libri degli altri mi sono detta: ora ne scrivo uno io! In quel periodo mi recavo spesso a Gozo, l’isola di fronte a Malta, che mi ha dato l’ispirazione per ambiente e personaggi. – spiega Daniela Schembri Volpe – Mi sono divertita a scrivere e a incastrare i tasselli di un thriller, cosa non semplice; mi ha sempre attratto il mondo dei tatuaggi insieme all’esoterismo ma anche semplicemente lo humor un po’ british che amo. Credo che il Male abbia una forza magnetica che attrae e repelle al contempo, questo è il problema del mondo”.

Il tuo romanzo trova nei tatuaggi il suo filo conduttore, ti pongo una domanda forse personale: hai dei tatuaggi? “I tattoo mi hanno sempre affascinata, ho letto libri e visto mostre sull’argomento. No non ne ho perché negli anni Ottanta, quando ero adolescente non si realizzavano e ora la mia pelle non è così adatta ad accoglierli. Per me rappresentano un modo di essere, un carattere peculiare in più per attrarre interesse, un modo di esprimersi nel colore.

L’autrice, Daniela Schembri Volpe

Ti hanno aiutato nella stesura di “Killer Tattoo”? “Si certo, nella trama sono basilari perché è proprio attraverso la loro realizzazione che una delle protagoniste si riscatta socialmente ma al contempo ne è ossessionata”.

Senza svelare nulla di particolare, tu e Dafne avete qualcosa in comune? “Io e Dafne abbiamo in comune un figlio, un acquario, un marito in Kazakistan, la golosità per il cioccolato dark…”.

Daniela, il male, secondo te, nella società, è inevitabile o necessario? “Fa parte indissolubilmente della natura umana, senza andare troppo lontano basta bazzicare sui social per realizzare quanto male sopito covi nell’animo di ognuno”.

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