Il valore dell’accoglienza per Mirabella Imbaccari

Per ricordare la Giornata mondiale del rifugiato le cooperative ‘Il geranio’, ‘San Francesco’ e ‘Opera prossima’ di Caltagirone hanno scelto la cornice del palazzo Biscari per presentare alcune iniziative ai mirabellesi e così ribadire il valore dell’accoglienza per una comunità aperta e inclusiva (come l’esposizione sartoriale ‘Storia di principesse’ che vuole rilanciare il
progetto di sartoria imprenditoriale ‘Amirat’).

Dopo una visita al museo privato della pittrice Ida Pace, luogo che racconta una vita dedicata alla bellezza della pittura, l’artista mirabellese è stata invitata a tenere un corso di pittura presso l’ex carcere e in cinque incontri le giovani migranti hanno imparato a raccontare le loro storie. “Io stessa ho scelto la tecnica della pittura ad olio perché è duratura nel tempo – ci dice l’artista – e le ragazze si sono entusiasmate a disegnare e dipingere delle scene che raccontano il loro vissuto. I dipinti realizzati parlano della guerra di oggi che alcune hanno subito di persona e parlano di uomini, donne e bambini che fuggono via mare da crudeltà e violenze, nella speranza di incontrare la pace in terra straniera”.

Christelle, Dalia, Ella, Houda, Kosay, Aicha, Mercy, Asmhan e Hamda sono le beneficiarie SAI ‘Mirabella Ordinari’ che hanno realizzato i dipinti.

“Come ogni anno cerchiamo di ricordare questa giornata con delle rappresentazioni e ringraziamo tutti gli artisti e professionisti che si sono uniti a noi per raccontare simbolicamente quello che è il grande dramma dei rifugiati che però vede una speranza nell’accoglienza all’interno dei territori, persone che scappano da precise situazioni e sono preziose per noi – hanno detto le responsabili delle cooperative -, nessuno è contento di fuggire dalla propria terra e conosciamo bene le loro storie di vita. Siamo qui per mettere in risalto le loro competenze e speriamo di trovare sempre la disponibilità dei cittadini, delle imprese, delle associazioni per poterci aiutare e permettere un inserimento sociale a queste persone attraverso un mestiere da apprendere”.

“Speriamo che il Mediterraneo diventi mare di pace, sviluppo e interscambio culturale – ha detto il vicesindaco David Granato che ha salutato i presenti a nome dell’amministrazione comunale – e mi auguro che alcune migranti scelgano questo paese per vivere nella nostra comunità”.

“Mirabella accoglie 42 ragazze migranti ordinari e 15 minorenni, siamo autorizzati ad accogliere altre 42 persone – ha detto la dr.ssa Maria Cristina Cafà, responsabile dei servizi sociali del Comune – e l’accoglienza di un centinaio di persone ci onora e premia il nostro impegno”.

Angela Terranova e Suor Carmela hanno parlato del lavoro dell’associazione ‘Opera del Tombolo e delle Arti manuali’ per la valorizzazione del merletto come elemento identitario della cultura locale.

Si sono svolti dei balli a cura di Consolata Emmanuele, responsabile dell’associazione ‘Con-tatto’ che promuove la qualità della relazione attraverso varie forme d’arte, hanno cantato Soon & Federica Nisi e l’attore Francesco Castiglione ha curato la rappresentazione teatrale ‘Taliatimi’, la storia degli emigrati italiani nel 900 che si incrocia con le storie attuali di Gift (17 anni, Nigeria), Dalia (20 anni, Congo), Ella (18 anni, Costa D’Avorio), Doua (17 anni, Tunisia), Houda (39 anni, Tunisia) e figlio Kosay (11 anni), Christelle (38 anni, Costa D’Avorio), migranti che hanno parlato delle loro esperienze di vita e dei loro sogni per un futuro diverso.

Per l’educatrice Gaetana Brighina “oggi più che mai è fondamentale costruire una rete sociale finalizzata all’inclusione, a partire dalle relazioni sinergiche con la comunità ospitante e nella fattispecie con la comunità mirabellese. Da mirabellese il mio pensiero non poteva che rivolgersi ai nostri artisti, pluripremiati e di spessore internazionale: l’attore Francesco Castiglione e la pittrice Ida Pace a cui va il mio più vivo e sentito ringraziamento per aver accolto il mio invito a donare i loro talenti e la loro professionalità a favore della comunità dei migranti. Pensando ai nostri artisti, penso al valore dell’arte come capacità espressiva universale che supera ogni confine geografico e ogni limite linguistico, con l’obiettivo di scuotere le coscienze di ciascuno, di accrescere competenze empatiche e di aprire le menti per una visione pluralistica e planetaria della realtà, poiché, come ho affermato svariate volte, tutti apparteniamo a un’unica famiglia, la famiglia umana.
Ringrazio la dottoressa Manuela Scebba (coordinatrice del progetto SAI ‘Mirabella Ordinari’) e la dottoressa Cinzia Maugeri (orientatrice del progetto e vicepresidente della cooperativa ‘Il Geranio’) per la fiducia che hanno posto in me. Fiducia che nasce dalla reciproca stima e che si esprime con la libertà d’azione. Ed è proprio il valore dell’autonomia, unita alla collaborazione con l’intera équipe, che ha permesso di attuare l’idea pedagogica, rendendola viva, del ‘racconto di sé’ mediante l’arte”.

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