Il Fiscal Compact, ecco il vero cappio al collo: chi l’ha votato

Il Fiscal Compact, ecco il vero cappio al collo: cosa prevede il Patto di bilancio europeo, chi l’ha votato tra gli stati membri

In questi giorni si parla tanto di Mes ma uno strumento ancora più complicato per poter fronteggiare economicamente l’emergenza coronavirus è sicuramente il Fiscal Compact. Proviamo a spiegare di cosa si tratta.

Cosa prevede il Fiscal Compact

L’accordo prevede per i paesi contraenti diversi vincoli tra cui:

  • L’obbligo del perseguimento del pareggio di bilancio (in Italia è stato inserito nella Costituzione con una modifica costituzionale nell’aprile del 2012 entrata in vigore l’8 maggio 2012, ma le sue disposizioni hanno avuto effetto a partire dal 2014).
  • L’obbligo di non superare la soglia di deficit strutturale superiore allo 0,5% del Pil (e superiore all’1% per i paesi con debito pubblico inferiore al 60% del Pil).
  • La drastica riduzione del rapporto fra debito pubblico e Pil, pari ogni anno a un ventesimo della parte eccedente il 60% del Pil
  • Impegno a coordinare i piani di emissione del debito col Consiglio dell’Unione e con la Commissione europea.

La regola sul deficit è quella che determina l’utilizzo dei fondi degli stati ovvero il rapporto deficit/Pil.

In Italia lo hanno votato quasi tutti i partiti

In Italia è stato votato dal Senato della Repubblica il 12 luglio 2012, dalla Camera il 19 luglio dello stesso anno e promulgato dal presidente della Repubblica il 23 luglio 2012. Il presidente del Consiglio allora era Mario Monti che era alla guida del governo tecnico subentrato a quello Berlusconi costretto a dimettersi proprio a seguito delle “tempesta sullo spread” del novembre del 2011. Anche se oggi tutti si dicono contrari al Fiscal Compact, il Parlamento di allora lo votò compatto ad eccezione di Lega Nord e Italia dei valori e di qualche astenuto sia alla Camera che al Senato. A questa votazione però va aggiunto un particolare mentre Italia dei Valori mantenne coerenza anche nella votazione del pareggio di bilancio in costituzione, la Lega Nord cambio idea e voto a favore della modifica costituzionale che introduce il pareggio di bilancio, a dire il vero, questo voto è stato molto più determinante. Contrari totalmente al Foscal Compact i partiti extraparlamentari come Rifondazione Comunista e Forza Nuova.

Quali stati europei lo hanno firmato

Siglato da 25 dei 28 stati membri dell’Ue il 30 gennaio del 2012 ad eccezione di Gran Bretagna e Repubblica Ceca (e, più tardi, Croazia), l’accordo è entrato in vigore il primo gennaio del 2013 dopo essere stato ratificato dai Parlamenti dei vari stati. Il Fiscal Compact è stato quindi firmato da tutti i 17 paesi dell’Eurozona (dal primo gennaio 2014 si è aggiunta la Lettonia, che lo aveva già sottoscritto).
Dopo la ratifica del trattato, ogni Paese ha avuto tempo fino al primo gennaio 2014 per introdurre i nuovi vincoli, tra cui, quello che impone il pareggio di bilancio nella legislazione nazionale. In pratica, la regola che prevede che le spese di ogni Stato devono essere uguali alle entrate. La stretta sui bilanci pubblici fu presa, Germania in testa, dopo la crisi dei debiti sovrani europei del 2010.

Fonte articolo: agi.it

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