Chi lo avrebbe mai immaginato che anche la siccità e il caldo torrido avrebbero avuto un lato positivo!
Ebbene sì, le temperature di questo periodo riducono la vitalità della mosca dell’ olivo, mentre la siccità rendendo meno turgide le drupe fa sì che siano meno attrattive per questo insetto. Secondo APO Catania, questi fenomeni estremi hanno avuto lo stesso effetto di un potente insetticida naturale e hanno praticamente annullato l’infestazione di questo parassita.
Nonostante però le circostanze sembrino favorevoli non bisogna mai abbassare la guardia, anzi continuare a monitorare la situazione. E in questo sono di grande aiuto le trappole a ferormoni per rilevare eventuali infestazioni, soprattutto per alcune varietà di olive giunte già a un punto di maturazione tale da renderle appetibili alla mosca.
Ovviamente in una situazione di questo tipo non si rendono necessari trattamenti chimici, a tutto vantaggio della salute degli alberi e della qualità dell’olio.
Il consiglio è dunque quello di monitorare le trappole, osservare con attenzione le drupe per individuare eventuali larve o punture, mantenere pulita la zona delle radici per favorire l’ aerazione e limitare lo sviluppo di insetti dannosi e, dove possibile, irrigare le piante per superare lo stress idrico. Stress che purtroppo porta a stimare la produzione dell’olio per il 2024 a circa 30.000 tonnellate, ben lontane dalla media delle 50.000 a cui la Sicilia potrebbe arrivare se piovesse entro metà settembre. Anche perchè l’olio siciliano piace molto all’ estero ed è infatti esportato in Nord Europa, Stati Uniti e Canada, Cina, Giappone ed Emirati Arabi e si avvale del marchio IGP che ne garantisce la qualità.