Il Calatino dopo il CARA di Mineo: protesta a sostegno dei nuovi disoccupati

Si è svolta lunedì scorso a Mineo la seconda assemblea (il 28 febbraio scorso è stata la volta di Caltagirone) organizzata dal Comitato civico “Emergenza Calatino 2019” in preparazione all’incontro in Prefettura, utile a presentare le proposte per il Calatino dopo il CARA di Mineo.

Nel corso dell’incontro di ieri si è voluto rilanciare un messaggio di unità, affinché tutti i soggetti interessati alla vicenda CARA, da un punto di vista sociale, sindacale e istituzionale possano convergere verso un unico obiettivo, ossia tutelare l’interesse del territorio e dare un futuro e una prospettiva ai lavoratori e alle loro famiglie. Vi è apprezzamento per tutte le iniziative che si stanno mettendo in campo, e si vuole lanciare pertanto un invito all’unità e alla convergenza, sia alla CGIL che al Sindaco di Mineo, affinché si possa collaborare insieme.

Si ringraziano i Sindaci del comprensorio che stanno sostenendo la nostra iniziativa, condividendo sia la richiesta della ZES (zona economica speciale), che dell’istituzione di un bacino occupazionale per gli attuali e per gli ex lavoratori del CARA.

È necessario difendere la comunità locale, proponendo l’attenzione sul futuro del nostro territorio, per questo il Movimento si è impegnato nell’organizzazione di una grande manifestazione, attraverso un sit-in che si terrà il prossimo 15 marzo davanti la Prefettura Catania, e a cui si invitano tutte le istituzioni e le organizzazioni sindacali.

Una particolare richiesta si fa altresì agli amministratori locali del comprensorio, ossia quella di presentare progetti, di rispondere ai bandi del Ministero dell’Interno, quali i bandi FAMI e Siproimi, affinché si possano creare delle opportunità di lavoro all’interno del sistema di accoglienza che viene ridisegnato dal cosiddetto “Decreto sicurezza”; nel territorio si è sviluppata una importante competenza che non può essere dispersa.

Bisogna costruire concretamente delle opportunità e delle iniziative che possano dare risposte ai lavoratori e futuro alle nostre comunità.

Condividi

Cosa ne pensi?