I Testimoni di Geova, saggio critico sulla Watch Tower di Ileana Mortari

Quello che presentiamo oggi è “I Testimoni di Geova. Saggio critico sulla Watch Tower” della dott.ssa Ileana Mortari, letterata, teologa e studiosa dei NMR e dei MRA, disponibile negli store digitali e, previa prenotazione, nelle librerie Feltrinelli. La motivazione che sta dietro la stesura di questo interessante lavoro è spiegata dall’autrice stessa.

Ho incontrato abissi di sofferenze e soprusi subiti da bambini e anziani, adolescenti e adulti, uomini e donne. Dopo un incontro che non ritengo casuale, e che mi ha suscitato molti interrogativi, ho deciso di utilizzare il tempo del pensionamento per studiare e informarmi presso esperti circa la vera realtà che sta dietro la facciata della CCTG. E ho purtroppo constatato uno sgretolamento inimmaginabile della dignità umana di bambini e adulti. Ho indagato per capirne le cause. – afferma Ileana Mortari – La mia coscienza e l’amore per il prossimo mi hanno spinto a far conoscere con determinazione i risultati delle mie ricerche al più vasto pubblico possibile, perché ci sia un’informazione corretta, così che si possa anche prevenire il ripetersi di tali e tante tragedie.

Nel testo vengono affrontate le questioni relative alla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova. Il saggio offre una disamina dei principali aspetti della stessa: dalla storia della congregazione agli impegni richiesti all’adepto, alla manipolazione mentale, alla struttura organizzativa, al rapporto tra i responsabili e i membri, al drammatico fenomeno dell’ostracismo, ai modi in cui è possibile un recupero delle persone fuoriuscite. La trattazione si avvale degli studi più recenti di sociologia religiosa, psicologia, movimenti religiosi alternativi, nonché di molte testimonianze ed esperienze sul campo. Per vari motivi, la pubblicazione del saggio è stata ritardata. Il libro pertanto è uscito nel periodo di emergenza sanitaria da COVID-19.

Non trovandomi io personalmente in prima fila nel soccorso ai contagiati, come il nostro eroico e straordinario personale medico e sanitario, il minimo che posso fare è devolvere tutti gli introiti del libro sia eBook che cartaceo alla causa della pandemia, là dove c’è più bisogno nella lotta al virus e comunque anche quando si tornerà alla normalità, che purtroppo presenterà ancora moltissimi problemi. Così chi acquisterà questo testo, oltre a informarsi personalmente e spero anche a diffondere uno strumento di carattere conoscitivo e preventivo, saprà di aver dato un piccolo contributo nella dura lotta alla pandemia che ci affligge, spiega l’autrice.

Un saggio critico il suo, frutto di un lavoro iniziato dopo un incontro che lei definisce “non casuale”: cosa può dirci di quell’incontro? Può parlarcene meglio?

Circa l’incontro non casuale, si tratta di una pagina che mi capitò sotto gli occhi per caso, in cui tra l’altro stava scritto quanto segue: “La dipendenza psicologica dei bambini dal culto dei Testimoni di Geova ha assunto un livello decisamente esasperato. Essi normalmente non possono vivere l’infanzia come gli altri. Genitori fuoriusciti dalla setta vengono arbitrariamente estromessi dalla vita dei propri figli. Questi minori vengono ricattati, impauriti da punizioni, nel caso si rifiutassero di frequentare i raduni settimanali; incombe su di loro il terrore di essere distrutti da Geova, se disubbidiscono; è facile immaginare quali saranno le devastanti conseguenze psicologiche!”.

La scoperta di questa realtà mi ha spinto a fare ricerche per verificare se le cose tremende scritte in quella pagina fossero vere e così è cominciata la mia “avventura” nella conoscenza della Congregazione che si autodefinisce “cristiana”, ma di fatto non lo è.

Perché giudico questo episodio “non casuale”? Perché lo ritengo piuttosto “provvidenziale”. Infatti, mi ha portato a conoscere un mondo a me estraneo e, ahimè, molto negativo; non solo, ma quasi del tutto sconosciuto agli italiani. Siccome nella congregazione vige il divieto tassativo di informarsi a fonti esterne, a questo punto, dopo la mia “scoperta” e alcuni anni di studi e incontri, ho ritenuto un dovere di coscienza creare una 2° campana (il mio libro), sfruttando le mie competenze, perché quanto meno una persona, prima di entrare in quel movimento religioso, possa conoscere più di una presentazione dello stesso. Naturalmente sarebbe ancor meglio che ci fossero una 3°, 4°, 5° campana. Solo allora, il soggetto potrà decidere davvero in coscienza e libertà.

Ileana Mortari, autrice “I Testimoni di Geova. Saggio critico sulla Watch Tower”

Sono tante le professioni di fede e i movimenti religiosi. Lei però ha scritto sulla Watch Tower: reputa i testimoni di Geova il pericolo più grande contro la Verità?

No, certamente. I miei studi mi hanno portato a constatare che i TdG in Italia sono il Movimento Religioso Alternativo con più aderenti rispetto ad altri movimenti e, per ragioni storiche, anche i più numerosi rispetto a quelli degli altri paesi europei. È logico che, dovendo scegliere, sono partita da questo movimento perché sono di più le persone che necessitano di informazione alternativa.

Non teme che il suo saggio sia a sua volta criticato perché ritenuto parziale, di parte, scritto da una persona di fede diversa e quindi ovviamente contraria? Definisce il suo saggio critico completamente imparziale, oggettivo?

Intanto il mio libro viene già ampiamente criticato dagli appartenenti al Movimento stesso, che si ritengono gli unici a conseguire e a portare agli altri la vera salvezza; essi definiscono gli apporti anche di studiosi accademici lo “slang dei fuoriusciti”, ovviamente inattendibili di per sé. E poi, perché una persona di fede diversa deve necessariamente essere “contraria” a un’altra fede? Io mi dichiaro fin da subito teologa, titolo che nel nostro paese si collega subito al cattolicesimo per ovvie ragioni storiche e attuali. Ma non sono contraria ad altre fedi, purché rispettino il dettato civico comune a tutti. Oggi per fortuna esiste sia il dialogo interconfessionale (tra cattolici, protestanti, ortodossi, etc.) che il dialogo interreligioso e tutto questo è segno di civiltà e di reciproco arricchimento.

Ritengo il mio saggio oggettivo, perché documenta la realtà del Movimento dalle origini storiche ai vari aspetti portati avanti fino ai nostri giorni; è un lavoro di stampo laico e non apologetico.

Totalmente imparziale? No, perché l’imparzialità assoluta non esiste. Siccome l’essere umano non è una macchina, è ovvio che ha un suo patrimonio di idee, una moralità, una gerarchia di valori. Ed è logico che anche nel suo lavoro non possa prescinderne. Questo succede per tutti gli autori di saggi. L’importante è non ingannare i lettori, documentare scrupolosamente le fonti delle proprie affermazioni, e prendersi sempre la responsabilità di quanto si è scritto.

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