L’acqua rappresenta una componente fondamentale del nostro corpo. Essa è essenziale per la vita, poiché è l’ambiente in cui avvengono le reazioni chimiche vitali, regola il volume delle cellule e la nostra temperatura corporea. Bere almeno due litri di acqua al giorno è una pratica fondamentale per la salute, forse persino più importante di una corretta alimentazione.
L’acqua non è solo essenziale per l’idratazione, ma fornisce anche importanti sali minerali, come calcio, sodio e potassio, fondamentali per il nostro organismo.
Tuttavia, la pubblicità ha spesso promosso l’idea che le acque oligominerali, povere di minerali, siano le migliori, quando in realtà un consumo prolungato di queste può impoverire l’organismo di elementi essenziali.
Soprattutto in estate, è consigliabile consumare acque minerali con un residuo fisso superiore a 500 mg/litro.
Italia, le acque magnesiache, particolarmente diffuse a Rionero in Vulture, nella regione della Lucania, sono famose per i loro benefici.
Ricche di magnesio e bicarbonato, queste acque hanno dimostrato effetti protettivi contro tumori e malattie cardiovascolari.
Per sfruttare al meglio tali benefici, l’acqua dovrebbe contenere almeno 28 mg/litro di magnesio. Per scegliere l’acqua più adatta, è sufficiente leggere le etichette. Alcune sono particolarmente indicate per i neonati, per essere mescolate al latte in polvere, mentre altre, ricche di sali minerali, sono utili in determinate condizioni di salute. Ad esempio, chi soffre di calcoli renali dovrebbe consultare un urologo per scegliere l’acqua giusta. Chi non ha particolari esigenze, invece, può bere qualsiasi acqua.
Tuttavia, se si sospetta che l’acqua minerale non sia igienicamente sicura, ad esempio a causa dell’imbottigliamento, è consigliabile prestare attenzione. Questo discorso vale per ogni tipo di alimento.
Un elemento cruciale per classificare le acque minerali è il residuo fisso. In base a questo parametro, secondo la classificazione di Marotta e Sica, le acque si distinguono in:
– Oligominerali, con residuo fisso fino a 200 mg/litro;
– Mediominerali, con residuo fisso tra 201 e 1000 mg/litro;
– Minerali, con residuo fisso superiore a 1000 mg/litro.
Le acque minerali sono spesso utilizzate a scopo terapeutico per la presenza di specifici minerali come il calcio o il magnesio, mentre le oligominerali vengono preferite per le loro proprietà depurative. È diffusa l’idea che “puliti dentro, si è belli fuori” e che un’elevata minzione contrasti l’invecchiamento.
Le acque del rubinetto sono generalmente mediominerali e offrono un vantaggio: l’analisi batteriologica delle acque imbottigliate viene eseguita ogni sei mesi, mentre quella dell’acqua di rubinetto è effettuata quotidianamente. Inoltre, l’acqua in bottiglia può stagnare per settimane o mesi prima di essere consumata, permettendo lo sviluppo della carica batterica, soprattutto se esposta alla luce. Per questo motivo, se si sceglie l’acqua in bottiglia, è preferibile optare per quella gassata, poiché l’anidride carbonica in essa contenuta aiuta a contrastare la proliferazione batterica, anche se potrebbe non essere ideale per lo stomaco. Per essere “potabile“, l’acqua non deve essere contaminata né chimicamente né batteriologicamente, deve essere gradevole al palato e il contenuto di sali minerali non può superare i 1500 mg/litro.
È importante anche conoscere altri parametri dell’acqua, come il pH, che dovrebbe essere intorno a 7 per indicare un buon equilibrio tra acidità e basicità, e la durezza, legata alla presenza di calcio, che incide sul sapore e sui benefici per la salute.
Infine, è essenziale prestare attenzione ai componenti come nitrati, nitriti, solfati e cloro, che devono rispettare i limiti normativi per garantire la sicurezza. Non esiste un’acqua migliore in assoluto: la scelta dipende dalle esigenze personali.