Granieri, residenti: “Noi ghettizzati, 80 euro al mese ad alunno per bus scolastico”. Vice sindaco Mancuso: “Mentono”

Granieri, residenti: “Noi ghettizzati, 80 euro al mese ad alunno per bus scolastico”. Controbbatte la vice sindaco Sabrina Mancuso: “Mentono”

Granieri. Ci sono ragazzini che devono spostarsi chilometri per raggiungere la scuola e questi spostamenti hanno un costo di cui deve farsi carico la comunità locale, nella speranza che giungano sostegni a distanza e comunque non immediati.

No, non è il terzo mondo, siamo a Granieri e questa è la realtà che vivono cittadini di Caltagirone, colpevoli solo di avere residenza nella frazione e non in città.

La rabbia dei genitori

«Da quattro anni manca a Granieri il servizio pubblico di trasporto con autobus che di fatto ci isola non solo da Caltagirone, ma anche da Mazzarrone e dagli altri comuni più vicini. – ci fa sapere un papà – Siamo stati costretti dunque ad autogestirci, almeno per portare i nostri figli a scuola a Caltagirone. Abbiamo dovuto accordarci con una ditta autobus privata per avere questo servizio, pagando ogni mese, e per ognuno dei nostri figli, 80 euro.

Solo due anni fa il comune ha deciso di riconoscere un contributo di 43 euro mensile per ciascun alunno pendolare. Tutto apposto? Anche no, infatti dopo un anno e mezzo ci hanno rimborsato il periodo gennaio-luglio 2018, ma non considerando il contributo di 43 euro mensili, bensì la metà diciamo.

Abbiamo chiesto spiegazioni e siamo venuti a sapere che l’assessore alle Politiche Scolastiche, la vice sindaco Sabrina Mancuso, si è accertata delle giornate di assenza dei nostri figli contattando i vari istituti scolastici e si è giustificata dicendo che il rimborso era pienamente riconosciuto solo se non c’erano assenze, ma noi comunque, o i nostri figli vanno a scuola durante il mese o non ci vanno, sempre 80 euro mensili spendiamo.

Dopo diverse lamentele siamo stati rassicurati che quel rimborso parziale sarebbe stato risolto, riconoscendolo per quanto stabilito inizialmente, ma ancora non abbiamo ricevuto nessuna integrazione».

Sono 31 i ragazzi che ogni giorno viaggiano per raggiungere Caltagirone, non sono pochi, parliamo non di un problema personale, ma comunitario.

«Io credo che come è un obbligo frequentare l’istruzione scolastica fino ad una certa età, oltre che un diritto dei nostri figli, credo sia un nostro diritto usufruire di questo servizio gratuitamente», interviene una mamma.

I genitori che ho incontrato sono stufi di questa situazione che si protrae ormai da anni. Un’altra mamma ragiona: «Ma poi perché dobbiamo anticipare noi questi soldi? Perché il comune non si preoccupa di garantire il servizio prendendo accordi direttamente con la ditta di trasporto con autobus e pagando direttamente l’ente, evitando questo giro di anticipi e rimborsi chiamandoci in causa? Non tutti si possono permettere di anticipare queste somme».

Riflessione appoggiata da un altro papà: «Non dobbiamo essere noi a preoccuparci di trovare l’accordo migliore con la ditta che può garantire il servizio di trasporto dei nostri figli, il comune deve interessarsi, fare una gara d’appalto con le ditte».

Ancora un’altra mamma: «Questa situazione deve risolversi, siamo disposti anche a manifestare, anche a non mandare i nostri figli a scuola per un giorno, in segno di protesta chiaramente».

E un’altra ancora: «Ma ci rendiamo conto di quanti soldi dobbiamo uscire per beneficiare di quello che ci spetta come diritto? Qui ci sono famiglie che mandano a scuola tre, quattro, cinque bambini, pagando fino a 400 euro al mese, vi sembra giusto?».

Tutti hanno avuto qualcosa da dirmi, tutti mi guardavano e cercavano di farsi sentire, di rappresentare quella che non è solo un’esigenza, perché prima di tutto è un diritto, perché non siamo cittadini solo quando c’è da dare, da contribuire per il bene comune, ma anche quando c’è da ricevere, come mi ricorda un altro papà: «La risposta è sempre quella che il comune non ha soldi, giustificando i ritardi nei rimborsi, adesso non siamo più in dissesto e vorrei ricordare che il comune è uscito da quella situazione disastrosa anche grazie al nostro contributo perché quando c’è stato da pagare abbiamo pagato anche noi, non siamo esenti dalle tasse locali, siamo cittadini onesti».

La risposta della vice sindaco Mancuso

Non è tardata la risposta dell’assessore alle Politiche Scolastiche, nonché vice sindaco, la dott. ssa Sabrina Mancuso: «Quanto hanno dichiarato i genitori non corrisponde a verità. Il pagamento è avvenuto sulla base del 50%, cioè 43 euro mensili e non sulla base delle presenze. I ritardi nei pagamenti sono dovuti alle difficoltà economiche in cui versa l’ente. – precisa la Mancuso – Il dirigente dell’ufficio delle politiche scolastiche ha richiesto le presenze degli studenti a scuola, in aperto contrasto con la volontà dell’amministrazione che continuerà a garantire la metà del pagamento delle spese di trasporto, indipendentemente dalla frequenza alle lezioni.

Alle famiglie con un basso ISEE sono stati assegnati contributi economici mensili per pagare il trasporto scolastico da parte dell’assessorato ai servizi sociali.

Con il bilancio del 2020 – conclude il vice sindaco – si valuterà la possibilità di pagare per una percentuale maggiore le spese di trasporto degli studenti di Granieri, in base alle risorse economiche a disposizione».

Genitori bugiardi?

Sul fatto che la versione dei genitori “non corrisponde a verità” gli stessi rammaricati hanno controbattuto: «L’assessore Mancuso ci prende per bugiardi, ammettere i propri errori è segno di umiltà». E con questa chiusura si presagisce un confronto più animato, anche perché i residenti a Granieri hanno tutte le intenzioni per far valere le loro ragioni e non si escludono a breve manifestazioni e proteste.

La manifestazione del gruppo consiliare Forza Italia

Intanto, il capo gruppo consiliare di Forza Italia, l’arch. Sergio Gruttadauria, fa sapere che questa mattina «il gruppo consiliare e i  componenti del direttivo di Forza Italia manifesteranno affinché la città Metropolitana di Catania intervenga per  ripristinare la percorribilità del ponte che collega Granieri a Mazzarrone. Granieri è da circa 4 anni bypassata dai mezzi pesanti con gravi danni dal punto di vista commerciale». E non solo, come stiamo constatando. Continueremo a seguire la vicenda affinché si trovi una soluzione.

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