Femminicidio, i dati Istat dicono che nel 2018 le vittime ammontano a 142

Femminicidio, i dati Istat dicono che nel 2018 le vittime ammontano a 142, raggiungendo il 92% totale di violenza sessuale

Femminicidio. Questo termine si usa quando in un crimine il genere femminile della vittima è una causa essenziale, un movente, del crimine stesso, nella maggior parte dei casi perpetuato all’interno di legami familiari. Donne uccise dai fidanzati, mariti, compagni, ma anche dai padri a seguito del rifiuto di un matrimonio imposto o di scelte di vita non condivise.

Il quotidiano La Stampa ha avviato un osservatorio per monitorare i femminicidi appuntando su una mappa dell’Italia i casi di cronaca. Dall’inizio del 2013 questo osservatorio ha contato 73 casi di femminicidio e 38 casi di omicidi di donne. La distribuzione geografica dei crimini è  omogenea lungo il Paese. Gli omicidi si possono suddividere anche in base al mezzo usato per uccidere, e nella maggior parte si uccide in modo quasi atavico: con un’arma da taglio, magari un coltello trovato in cucina oppure a mani nude, meno usate le armi da sparo. Si contano poi 11 uccisioni con corpo contundente, 5 casi di donne arse vive, ed una che è stata avvelenata.

Le vittime femminili raggiungono il 92% totale del reato di violenza sessuale. Inquadrando l’attenzione sugli ultimi 5 anni, sono le vittime di violenza sessuale o fisica sono 538mila da ex partner anche non convivente. Fanno parte 131 mila le separate o le divorziate, il 65,2% delle donne separate e divorziate aveva figli al momento della violenza, che nel 71% dei casi hanno assistito alla violenza e nel 24,7% l’hanno subita. Un quinto delle separate o divorziate si è recato presso le forze di polizia per denunciare la violenza, ma nel 60% dei casi non hanno firmato il verbale. Nel 4,7% dei casi si sono rivolte ai centri anti violenza o agli sportelli di aiuto contro la violenza, mentre il 13,2% di queste dichiara di non sapere della loro esistenza. Oltre la metà ha dichiarato di aver avuto paura sia per la propria vita e sia per quella dei propri figli.

Per arrivare ad un cambiamento è necessario che la lotta alla violenza sulle donne acquisti una maggiore legittimità sociale.

Foto articolo: immagine di repertorio

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