Family Act, ok assegno universale per i figli, novità: fino ai 21 anni

Family Act: novità e possibili importi sull’assegno universale per i figli, annunciate dalla ministra della Famiglia. Ad un mese dall’approvazione de Family Act, che stabilisce criteri e tempistiche per la definizione dello stesso, arrivano novità sull’assegno universale per i figli. La ministra Elena Bonetti ha annunciato i possibili importi dell’assegno universale per i figli, senza dare, però, una cifra precisa.

Il disegno di legge prevede un assegno per i figli universali fino ai 18 anni, ma la ministra ha dichiarato che verrà esteso fino ai 21 anni. L’assegno universale per i figli parte dalla proposta a firma di Graziano del Rio nel quale si propose un’estensione dell’età massima a 26 anni.

Ricordiamo che il Family Act definisce le tempistiche di tutti i vari decreti delegati relativi a diversi ambiti di competenza, tra cui anche l’assegno universale per i figli. Nello stesso anche congedi parentali, sostegno al lavoro femminile e alla genitorialità.

Già dalle prime informazioni sul Family Act è stato reso noto come funziona l’assegno universale per i figli. Persiste ancora qualche incertezza sull’importo, che non sappiamo se rispetterà quanto previsto dalla proposta di legge a firma Del Rio.

L’assegno universale per i figli è una promessa che Conte aveva fatto prima della crisi sanitaria,essendo il Family Act connesso alla Legge di Bilancio 2020. Promessa rinnovata dalla stessa ministra Bonetti durante il lockdown.

Il governo dovrà approvare i decreti legislativi di attuazione della delega entro le scadenze temporali delineate dallo stesso disegno di legge, approvato circa un mese fa. In Maniera particolare, il secondo degli otto articoli contenuti nel Family Act prevede che:

“Il Governo, su proposta del Ministro con delega alla famiglia e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze è delegato ad adottare, entro il 30 novembre 2020, un decreto legislativo istitutivo dell’assegno universale recante il riordino delle misure di sostegno economico per le figlie e i figli a carico”.

Il suddetto articolo definisce anche i principi e i criteri direttivi che il governo dovrà tenere in conto nel delineare la misura. L’assegno universale viene attribuito a tutti i nuclei familiari con figli e figlie a carico. All’importo minimo viene aggiunta un’ulteriore quota variabile che dipende dall’ISEE. L’assegno viene garantito mensilmente tramite la corresponsione diretta di una somma in denaro o attraverso il riconoscimento di un credito da utilizzare in compensazione dei debiti di imposta.

L’assegno viene elargito per ogni figlio, fino ai 18 anni d’età e nel caso del terzogenito l’importo viene maggiorato del 20%. L’assegno è riconosciuto a decorrere dal settimo mese di gravidanza e non concorre a formare il reddito complessivo. Inoltre, l’assegno universale non rileva per il calcolo del reddito ai fini del riconoscimento delle prestazioni sociali a sostegno del reddito di cui al decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4 convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n 26.

L’importo tiene conto dell’età dei figli a carico ed è incrementato per ogni figlio o figlia con disabilità, senza limite di età. Viene riconosciuta un’integrazione compensativa dell’importo dell’assegno universale per i figli volta ad assicurare che lo stesso non risulti in ogni caso inferiore al trattamento complessivo in quello in godimento al nucleo familiare prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo di cui al comma 1.

“Stiamo lavorando, affinché l’assegno unico universale per i figli fino a 21 anni arrivi dal prossimo anno. Ieri si è svolta alla Camera dei deputati la discussione generale su questa che è la prima misura del Family Act, approvato nella sua interezza, che prenderà forma”. Con queste parole la ministra Elena Bonetti ha dichiarato che ci saranno delle modifiche per poi aggiungere:  “Abbiamo proceduto con grande celerità, utilizzando il canale parlamentare già avviato e ho apprezzato anche il contributo durante il dibattito in Parlamento da parte di tutte le forze, di maggioranza e di opposizione: quindi, è un provvedimento che riconcilia il Paese, evitando qualsiasi ideologia per passare alla concretezza di risposte e di proposte.”

La ministra ha successivamente concluso: “Non abbiamo prefissato una cifra, ogni mese le famiglie riceveranno una somma per ciascun figlio, dalla nascita fino ai 21 anni, con una maggiorazione dal terzo figlio e in caso di figli disabili, dal 30% al 50%, estesa a tutto l’arco della vita.”

Non è stato ancora definito quale sarà il minimo importo dell’assegno universale per i figli,  dato che le prime informazioni sono aleatorie. La ministra ha dichiarato che non c’è ancora un cifra precisa, ma ha aggiunto: “Ci sarà un carattere di universalità per tutti, con l’obiettivo che nessuno prenda meno di quanto non stia già prendendo adesso. Stiamo facendo i conteggi, anche sulla base della nuova riforma fiscale che faremo; si era fatta un’ipotesi fra 200 e 250 euro, in una prima simulazione. Importante è che le famiglie potranno contare su questa cifra, tutti i mesi, erogata con semplicità.”

Un’ipotesi che dalle parole della ministra sembra essere stata abbandonata o comunque non confermata. Tuttavia gli importi annunciati da Bonetti, sempre in via ipotetica lo sottolineiamo, sono molto vicini a quelli della proposta Del Rio.

Gli importi annunciati dalla Bonetti sono vicini a quelli della proposta Del Rio che prevede un importo fino a 240 euro per ogni figlio minorenne a carico, maggiorato del 40% per i figli con disabilità e 80 euro per ogni figlio fino ai 26 anni di età. Naturalmente è prevedibile che il futuro assegno universale per i figli apporti delle modifiche a questi criteri.

La proposta della ministra Bonetti, da comprendere nel decreto Rilancio, prevedeva, invece, una sorta di bonus bebè allargato, abbassando il limite di età a quattordici anni e in base all’ISEE. Veniva immaginata una somma pari a 160 euro per ogni figlio per le famiglie con ISEE fino a 7000 euro, 120 euro per quelle con ISEE tra i 7.000 e i 40.000 euro e 80 euro per i nuclei familiari con ISEE superiore ai 40.000 euro. Possiamo, quindi, ipotizzare che l’assegno universale per i figli del Family Act possa prendere questa direzione.

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