Ennio un maestro, i 90 anni di Ennio Morricone: grande artista

Ennio un maestro, i 90 anni di Ennio Morricone: grande artista. Un libro che è il dialogo tra il regista Giuseppe Tornatore e il compositore Ennio Morricone

Ennio un maestro. In occasione del suo 90° compleanno è uscito un libro che ci consegna il ritratto di un grande artista. ‘Ennio un maestro – conversazione’ (pag, 336, HarperCollins Italia) è un testo che nasce dall’intervista fatta dal regista Giuseppe Tornatore al compositore  Ennio Morricone per un documentario ancora in lavorazione.

Il libro ripercorre la vita e la carriera di un grande musicista che tutti amiamo per le sue indimenticabili colonne sonore; suddiviso in 12 capitoli (L’ispirazione non esiste, Lei non farà carriera, La debolezza del compositore, La tromba e la dignità, Come il nome di mia madre, Un pugno di western, La morte della musica, L’arancia perduta, La musica in testa, Il tema d’amore nascosto, La rivoluzione di Ennio, A cent’anni smetto), questa intervista ci parla di un autore che ha lasciato un segno importante nella storia della musica sotto diversi aspetti (la musica contemporanea, la canzone, le colonne sonore) e le cui musiche per il cinema sono entrate nella memoria collettiva di tutti noi grazie alle emozioni che rivivono ogni volta che le ascoltiamo. Ennio Morricone è un compositore rigoroso che svolge il suo lavoro con passione e profonda dedizione e nel libro si racconta una vita appassionata e di grande interesse per le opere realizzate e gli incontri di vita con grandi registi.

Dal 1988 Giuseppe Tornatore ha creato un forte sodalizio artistico con il maestro Ennio Morricone e questo affiatamento e intesa si rivela nel libro che si legge con molto piacere: il lettore ha quasi l’impressione di essere il protagonista di ‘Nuovo Cinema Paradiso’ che, invece di assistere alla scena dei baci nel finale del film, vede scorrere nella propria memoria immagini e musica di 60 anni di cinema, sembra di essere presente alla lavorazione dei film di Sergio Leone, Elio Petri, Giuliano Montaldo, Pier Paolo Pasolini, Mauro Bolognini, Gillo Pontecorvo, Bernardo Bertolucci e tanti altri maestri del cinema che fanno parte della nostra storia. Il maestro Morricone ha la capacità di incuriosire il lettore e stimolare l’approfondimento del significato della musica e del cinema.

Il libro inizia con le seguenti parole che sono già una guida alla comprensione dell’artista: Se c’è un segreto, cercalo nel silenzio. Perché il silenzio è musica, almeno quanto i suoni, forse di più. Se vuoi entrare nel cuore della mia musica, cerca tra i vuoti, tra le pause. Ogni suono è soltanto la pausa di un silenzio. La mia musica parte da qui, Peppuccio, da questa idea. E da due giganti, Johann Sebastian Bach e Igor Stravinskij”. Dall’infanzia con la figura del padre trombista agli impegnativi studi al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma con il grande Goffredo Petrassi, dagli anni duri del dopoguerra (far musica per i militari per portare il pane a casa) al lavoro come arrangiatore di canzoni per la Rca e la Rai, la rivista, le relazioni con gli altri colleghi musicisti e compositori, le esperienze con la musica assoluta e il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, la sperimentazione, l’incontro con Luciano Salce nel 1961 con cui inizia il rapporto con il cinema che dura sino a oggi, il grande amore per la moglie e la famiglia. “Forse i primi film di Leone, i successi discografici e i tanti premi mi hanno fatto capire che per la gente esistevo” dice con umiltà il maestro Morricone che sottolinea l’assenza di ispirazione nel suo lavoro ma la necessità di disciplina e studio che contraddistinguono un’esistenza votata alla musica come espressione profonda dell’uomo nel rapporto con la vita.

Per Giuseppe Tornatore “la musica è una componente determinante del racconto visivo” e Morricone chiarisce che “la musica la ascoltiamo, non la vediamo, è un elemento astratto che puoi aggiungere al film o farne a meno. L’immagine ha una straordinaria flessibilità, sa accettare suoni diversi e proprio per questo è difficile scrivere la musica di un film perché c’è sempre la possibilità di mettere la musica sbagliata”. Ciò che caratterizza il rapporto tra regista e compositore sono “fiducia e amicizia. All’inizio è necessario che il regista abbia fiducia nel compositore, dopodiché un rapporto amichevole contribuisce a una migliore creatività”. Tra le musiche che preferisce l’autore cita sempre Mission, “un film considerevole con una musica importante”. In estate Morricone finirà la sua tournée mondiale, con concerti sempre acclamati perché le sue colonne sonore, toccando il cuore dell’ascoltatore, sono espressione di vera bellezza. Grazie e auguri Maestro!

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