Detrazione spese veterinarie, ecco chi può beneficiarne

È arrivato il tempo delle dichiarazioni dei redditi ed è bene che non vengano trascurate le spese veterinarie. Gli animali che accogliamo nelle nostre famiglie ne diventano subito parte integrante e le spese sostenute per prendersi cura del loro stato di benessere fisico sono detraibili, come previsto dall’art. 15, comma 1, lett. c-bis del TUIR e si possono inserire nel rigo E8-10 cod.29 del modello 730 o RP-13 cod.29 del modello Redditi.

A poter detrarre le spese veterinarie è soltanto chi “detiene legalmente” un animale a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Bisogna, dunque, certificare questo requisito sia tramite la documentazione della ASL o del medico veterinario al momento dell’iscrizione dell’animale domestico all’apposita anagrafe sia attraverso il “pet passport” europeo.

Ha diritto all’agevolazione solamente il soggetto che ha sostenuto la spesa, motivo per il quale non è detraibile l’onere corrisposto da un familiare fiscalmente a carico.

Bisogna attenzionare anche il tipo di animale di cui si è in possesso poiché non tutti sono considerati “da compagnia”. Come chiarito dal DM n.289 del 2001 non possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi le spese veterinarie per animali destinati ad allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare; per animali allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole e per gli animali utilizzati per scopi illeciti.

Non tutte le spese che riguardano i nostri amici a quattro zampe possono però essere inserite nella dichiarazione dei redditi.Quelle che possono essere detratte riguardano, infatti, in maniera esclusiva le prestazioni professionali rese dal medico veterinario; l’acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario, le analisi di laboratorio e gli interventi presso cliniche veterinarie.

Non è possibile inserire le spese alimentari, come quelle per i mangimi, anche nel caso in cui fossero stati prescritti dal medico.

387,34€ è il massimo importo inseribile nella dichiarazione con una franchigia pari a 129,11€. Se, infatti, le spese sostenute rientrano nella soglia di 129,11€ non è possibile richiederne la detrazione. Al di sopra di tale somma è possibile inserire le spese nella dichiarazione, solo al netto della franchigia e nella misura del 19%. Il limite è unico per tutte le spese veterinarie e non dipende dal numero di animali posseduti.

Dal 2020 il massimo importo è salito a 500,00€ consentendo ai contribuenti in possesso di un animale domestico, a partire dal modello 730/2021 o Redditi PF 2021, di ottenere una somma che può arrivare fino a 70,46 € a fronte degli attuali 49,02€. Il credito spetterà al possessore dell’animale solamente nel caso in cui queste spese vengano pagate con mezzi tracciabili.

Per ottenere quest’agevolazione è necessario presentare al professionista o al CAF, che si occupa del dichiarativo, gli scontrini o le fatture da cui evincere chi ha sostenuto la spesa (tramite l’indicazione del codice fiscale) e in quale data, la natura delle prestazione o del bene acquistato e l’importo della spesa. Non è necessario produrre, invece, la prescrizione del medico veterinario.

Condividi