Decreto Agosto, ecco le novità per i lavoratori, stanziati nuovi fondi

Decreto Agosto, ecco le novità per i lavoratori, stanziati nuovi fondi e stop al licenziamento e prolungamento cassa integrazione

Decreto Agosto. Novità per il decreto varato ieri sera dal Consiglio dei ministri dopo molte trattative: rinvio delle tasse per i lavoratori autonomi, niente bonus sui consumi ma interventi selettivi  per i settori più colpiti dalla crisi dovuta al Covid.

Prossima la pubblicazione in gazzetta sullo stanziamento di ulteriori 25 miliardi di euro per l’azione di ripresa dalle conseguenze negative dell’epidemia da coronavirus e sostenere lavoratori, famiglie e imprese, con particolare riguardo alle aree svantaggiate del Paese. Le risorse complessive messe in campo per reagire all’emergenza arrivano a 100 miliardi di euro, pari a 6 punti percentuali di Pil.

La parte più consistente, 12 miliardi, andrà al lavoro, dice la ministra Nunzia Catalfo, e altre risorse andranno anche agli enti locali, alla sanità, alla scuola. Ma una delle scelte «di portata storica» scandisce Conte, è la fiscalità di vantaggio per il Sud, per cui si è battuto il ministro Peppe Provenzano, con cui si pongono le basi «di una re-industrializzazione dell’intero Sud» e non si divide il Paese, si colma un «gap».

Al posto del bonus consumi, poi, arrivano 600 milioni per il «bonus Filiera per i ristoranti» che acquistano prodotti made in Italy, dice orgogliosa la ministra Teresa Bellanova, ricordando che questo incentivo sarà alternativo ai contributi a fondo perduto per le attività dei centri storici di 29 città d’arte, compresa Bergamo, voluto da Dario Franceschini.

Infine, licenziamenti bloccati fino a metà novembre e la cassa integrazione con causale Covid viene rinnovata per altre 18 settimane a partire dal 13 luglio (e utilizzabili fino al 31 dicembre) con lo schema 9+9, con le seconde nove settimane saranno gratuite solo per le imprese con perdite oltre il 20%, mentre le altre dovranno pagare un ticket dal 9% al 18% in caso di fatturati non toccati dalla crisi.

Non si potrà licenziare nemmeno finché si sfrutta l’incentivo a fare rientrare i dipendenti dalla Cig (4 mesi di sgravi). Il divieto di licenziare ha però delle eccezioni per chiusure e fallimenti e, nelle ultime versioni del testo, si concede la Naspi a quei lavoratori che lasceranno volontariamente il posto in seguito ad accordi collettivi siglati con i sindacati.

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