“Camminando verso l’Oceano”, l’ultimo libro dello scrittore giornalista Domenico Scialla

“Camminando verso l’Oceano” è il nuovo libro dello scrittore e giornalista Domenico Scialla, distribuito su YouTube, Storytel e sulle principali piattaforme audio. Il formato cartaceo ed ebook è disponibile nei principali store, l’audiolibro è letto da Massimo D’Onofrio.

Già tradotto in quattro lingue, tra mistero e realtà, questo romanzo, dove l’elemento visionario metafisico si intreccia col quotidiano, nasce da un’avventura on the road e mentale; un cammino che l’autore e l’amica Gabriella, zaini in spalla e tanta voglia di natura, hanno fatto lungo un percorso di trekking di circa 900 chilometri.

«Vorrei che Camminando verso l’Oceano fosse soprattutto espressione di culture e di autenticità. – racconta l’autore – Nasce sicuramente dal cammino che io e Gabriella abbiamo fatto per motivi naturalistici tra la Francia e la Spagna fino all’Oceano di Finisterre, ma soprattutto nasce da un’esperienza mentale perché quando sei a contatto con tanta natura e storia inevitabilmente ti distacchi dal quotidiano e vivi un’esperienza che oserei definire quasi onirica dove ogni logica, spazio e tempo si annullano e quindi ti trovi a contatto non solo con quello che ti circonda ma anche con l’anima di chi incontri lungo il percorso e con qualcosa di superiore. Ecco, il romanzo soprattutto parla di questo, non solo del cammino in sé».

la copertina

Con il sole, il vento e la pioggia, i due protagonisti avanzano calpestando erba e pietre, terreni aridi e fangosi, strade asfaltate che attraversano paesi e città. Vivono situazioni, sia quotidiane che speciali, incontrando ogni genere di persona, dalla più comune alla più stravagante. E in un continuo confronto maturano passo dopo passo. Visioni, fantasie. Ricordi di altre vite? Un testo questo carico di attualità che agile si muove tra il tempo e lo spazio, superandone i confini.

L’autore

Domenico Scialla, è scrittore e giornalista. Nasce nel 1972. Conseguita la maturità scientifica, si trasferisce a Bologna e si dedica all’informatica, lettura e scrittura; poi inizia a lavorare come programmatore elettronico in una nota azienda di software. Ha pubblicato nel 1997 la sua prima raccolta di racconti Le mie prime… anta… pagine; sono usciti poi Lettere a Bruno Pietro e A Ruota Libera, entrambi editi da Boopen. Nel 2010 pubblica Insieme edito da Gruppo Albatros, di cui Camminando verso l’Oceano è la versione riveduta e ampliata. Come giornalista pubblicista ha al suo attivo collaborazioni per le pagine di musica, spettacolo e letteratura con la rivista Orizzonti e il gazzettino I Popolari; ha intervistato anche nomi noti del panorama artistico italiano. Attualmente, impiegato amministrativo, intende dedicare il suo tempo libero ai viaggi, ricerca interiore e scrittura.

Angela (Gli eredi dei Messapi) di Bruna Spagnuolo inaugura la saga del popolo messapico

Angela (Gli eredi dei Messapi) è il primo volume di Angeli in ginocchio – La saga del popolo messapico della scrittrice Bruna Spagnuolo, edito da Edizioni S.O.S. ROOTS, disponibile negli store digitali.

Il titolo della saga è legato a una credenza delle popolazioni dell’estremo Sud dell’Italia, protagoniste di quest’opera: ogni volta che la tavola veniva apparecchiata con i cibi ritenuti “grazia di Dio”, gli Angeli si mettevano in ginocchio attorno ai commensali, perché nessuno si strozzasse nella fretta di placare i morsi della fame.

«Come una matriosca a quattro scomparti, la saga si snoda su quattro libri, quattro storie totalmente indipendenti, eppure intimamente connesse e collegate da tasselli misteriosi che si schiudono a catena l’uno nell’altro, uno dopo l’altro. – racconta Bruna Spagnuolo – Questa saga è un’opera di narrativa e non un saggio. È frutto del genio letterario libero di sopperire alle mappe storiche, umane e geografiche con le vie leggiadre delle muse dell’ispirazione. Nonostante ciò, il canovaccio della sua nascita poggia le basi su qualcosa di più della pura fantasia, poiché la sua stesura ha richiesto sopralluoghi e ricerche per realizzare i quali ho viaggiato fisicamente, seguendo le vie dei semi archeologici e glottologici, dalla valle dell’Indo all’antica Ilio, alla Troia omerica, nella mitica Troade, fino all’antica Siris, sulle coste italiche, e ai ritrovamenti enotri, nelle valli lucane del Sinni e del Sarmento».

Angela (Gli eredi dei Messapi) è un libro pieno di tipicità italica dal notevole esotismo geografico e antropologico, pur essendo un’opera di narrativa letteraria, perché è nato per immortalare la vita delle comunità che brulicavano attorno alle pendici del Pollino lucano e ne ha raccolto la cultura prima che andasse perduta nel ritmo serrato della spasmodica corsa tecnologica e delle sovrapposizioni prive del passaggio del sapere di generazione in generazione. Lo stile è vivido e intenso, dalla descrittività sapiente e lirica, con richiami omerici, gattopardiani e veristi.

«Quest’opera vuole essere, per le menti che cercano un contesto identificante tra le radici sfuggenti del passato e la “civiltà” tecnologica paradossale, una tappa-appiglio cui volgersi e cui far riferimento. – si legge nella “nota dell’autrice”, presente nel libro – Nella confusione di questa nostra era travagliata, che, una volta sì e una volta sempre, pare smarrire la direzione dei punti cardinali della saggezza e della pace, si pone come umile lampada accesa sull’altare dell’amore. Così l’ho concepita e così la dono a tutti coloro che sapranno lottare perché i valori tesi a rendere ogni uomo fratello all’altro uomo non debbano mai morire».

Sinossi

la copertina

Il libro 1 di Angeli in ginocchio è un romanzo irresistibile fatto di forti passioni e di ribellioni imbrigliate dalla eterna rassegnazione mediterranea senza rimedio. Vita e morte si alternano tra monti e fiumi, usanze e tradizioni ataviche, intemperie e trionfo delle stagioni, pianto e canto, stenti e danze, celebrando sempre e comunque, in fondo, il trionfo dell’amore. Ambientato nel Sud italiano del tempo della Seconda guerra mondiale, narra la storia vera, gli eventi leggendari e le peripezie di un personaggio femminile straordinario e del suo amato altrettanto straordinario.

Le pagine di questo libro descrivono eventi fatali e tragici e narrano le vicissitudini di una giovane contadina leggendaria e del suo amato dragone dell’esercito regio, facendo un ritaglio completo della realtà ambientale, geografica, storica e sociale in cui sono incastonate. Ricreano situazioni, atmosfere, ambientazioni, sensazioni e sentimenti che portano l’ambita Angela a innamorarsi perdutamente dell’unico personaggio che non le porti onori e a sposarlo, consegnandosi a un fato di incognite e dolore e patendo quasi fino a morire di fatica, malattie e malefici. Con descrizioni impagabili e immagini vivide, questo romanzo ci trascina verso due domande: riusciranno i due innamorati a ritrovarsi? E da dove vengono le immagini che si affollano nella loro mente e che non appartengono al loro passato?

Questo libro è un romanzo d’amore, tragedie e percezioni connesse con altre vite – altri tempi degli stessi luoghi, ma è, soprattutto, un lascito prezioso del retaggio tutto mediterraneo della rassegnazione fatale di chi si sente “uovo tra le pietre” e assurge a simbolo di un Meridione in ginocchio.

È una cassaforte di identità storiche ed etnologiche del Novecento e uno strumento utile a ricostruire e conservare l’identità di popolazioni già sconosciute a questa epoca, che ha sostituito la trasmissione del sapere di generazione in generazione con le finte culture delle cosmesi multimediali. È un monumento alle svolte storiche gigantesche del periodo bellico e soprattutto di quel dopoguerra che ha travolto personaggi umili e straordinari come Angela e Gaetano, che, allo stesso tempo, li ha annoverati tra i suoi fermenti lievitanti inarrestabili e che, impegnato nella guarigione delle sanguinanti ferite di un conflitto mondiale, ignorava di essere piattaforma di lancio di una irripetibile primavera di rinascita e di incidersi nella storia come un faro cui l’umanità avrebbe dovuto ispirarsi nei suoi secoli della tecnologia senza limiti e nei millenni della sua conquista dello spazio.

L’autrice

l’autrice

Il libro 1 di Angeli in ginocchio è un romanzo irresistibile fatto di forti passioni e di ribellioni imbrigliate dalla eterna rassegnazione mediterranea senza rimedio. Vita e morte si alternano tra monti e fiumi, usanze e tradizioni ataviche, intemperie e trionfo delle stagioni, pianto e canto, stenti e danze, celebrando sempre e comunque, in fondo, il trionfo dell’amore. Ambientato nel Sud italiano del tempo della Seconda guerra mondiale, narra la storia vera, gli eventi leggendari e le peripezie di un personaggio femminile straordinario e del suo amato altrettanto straordinario.

Le pagine di questo libro descrivono eventi fatali e tragici e narrano le vicissitudini di una giovane contadina leggendaria e del suo amato dragone dell’esercito regio, facendo un ritaglio completo della realtà ambientale, geografica, storica e sociale in cui sono incastonate. Ricreano situazioni, atmosfere, ambientazioni, sensazioni e sentimenti che portano l’ambita Angela a innamorarsi perdutamente dell’unico personaggio che non le porti onori e a sposarlo, consegnandosi a un fato di incognite e dolore e patendo quasi fino a morire di fatica, malattie e malefici. Con descrizioni impagabili e immagini vivide, questo romanzo ci trascina verso due domande: riusciranno i due innamorati a ritrovarsi? E da dove vengono le immagini che si affollano nella loro mente e che non appartengono al loro passato?

Questo libro è un romanzo d’amore, tragedie e percezioni connesse con altre vite – altri tempi degli stessi luoghi, ma è, soprattutto, un lascito prezioso del retaggio tutto mediterraneo della rassegnazione fatale di chi si sente “uovo tra le pietre” e assurge a simbolo di un Meridione in ginocchio.

È una cassaforte di identità storiche ed etnologiche del Novecento e uno strumento utile a ricostruire e conservare l’identità di popolazioni già sconosciute a questa epoca, che ha sostituito la trasmissione del sapere di generazione in generazione con le finte culture delle cosmesi multimediali. È un monumento alle svolte storiche gigantesche del periodo bellico e soprattutto di quel dopoguerra che ha travolto personaggi umili e straordinari come Angela e Gaetano, che, allo stesso tempo, li ha annoverati tra i suoi fermenti lievitanti inarrestabili e che, impegnato nella guarigione delle sanguinanti ferite di un conflitto mondiale, ignorava di essere piattaforma di lancio di una irripetibile primavera di rinascita e di incidersi nella storia come un faro cui l’umanità avrebbe dovuto ispirarsi nei suoi secoli della tecnologia senza limiti e nei millenni della sua conquista dello spazio.

Il turismo per lo sviluppo del territorio (e l’artista Filippo Leonardi)

Turismo come occasione di crescita della comunità

L’amministrazione comunale di Mirabella crede nel rilancio del paese attraverso il turismo come risorsa per una crescita socio-economica, così al museo del tombolo si è svolta la presentazione del progetto ‘FoodArTur (Cibo-Arte-Turismo)’, iniziativa nata in collaborazione con PromoterGroup S.p.A, società di consulenza per privati ed enti pubblici con sede a Vittoria.

“Per una ripartenza della nostra comunità, ferma da due anni, il progetto ‘Mirabella paese albergo’ attraverso cibo, arte e turismo può segnare un cambio di passo in un paese segnato dallo spopolamento – ha detto il sindaco Giovanni Ferro – e vogliamo far diventare i punti deboli del paese (le numerose case chiuse a causa dell’emigrazione) dei punti di forza per la comunità (l’agricoltura, la ristorazione, il tombolo e le tradizioni culturali). Vogliamo far diventare Mirabella un grande albergo diffuso per portare economia e ripopolare il nostro comune, l’iniziativa vuole rivalutare il patrimonio immobiliare e mettere le case a reddito, in modo che tutti i mirabellesi possano diventare gestori di questo albergo diffuso. Si pensa di creare dei pacchetti turistici rivolti ai pensionati tedeschi del Baden-Wurttemberg, quindi turismo esperenziale e turismo matrimoniale. Vogliamo sapere chi sono le imprese locali e i privati interessati, così invitiamo chi vuole aderire a compilare un modulo presso l’ufficio sport e turismo del comune per farci conoscere proposte e idee”.

Per Gianni Polizzi, presidente di PromoterGroup, “l’idea è quella di provare a mettere a sistema tutto ciò che esiste a Mirabella come tessuto produttivo (sale trattenimento, b&b, artigiani, produttori agricoli) per valorizzare le caratteristiche del paese e lanciare un prodotto/progetto che si rivolge a tutti. La nostra idea viene lanciata per la prima volta a livello nazionale, parte da Mirabella e viene certificata da Bureau Veritas, ente leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione. Non è un progetto oneroso, non è un progetto politico ma qualcosa di innovativo, vogliamo portare gente qui anche dall’estero per creare economia”. C’è stata la breve testimonianza di una coppia tedesca che si è trasferita a Mirabella nel febbraio 2020 ed è soddisfatta della sua esperienza di vita in Sicilia.

“Abbiamo l’idea di un turismo di nicchia per visitatori che vogliono sentirsi parte di una comunità – ha detto Eleonora Valenti di PromoterGroup – quindi il paese albergo avrà una reception e un infopoint unico e coinvolgerà b&b esistenti o case da ristrutturare. Il tutto passerà da una piattaforma digitale che permetterà di fare prenotazioni e organizzare pacchetti turistici che valorizzino le eccellenze del territorio, quindi si vogliono coinvolgere tutti i settori produttivi locali e le modalità saranno decise nelle prossime settimane”. Infine Mario Cugno, responsabile di Bureau Veritas Italia Spa, ha evidenziato l’apporto dell’ente di certificazione che documenterà la qualità del progetto come valore in più per i fruitori e per creare un modello organizzativo per ciascuna filiera e atttività produttiva che si vuole scommettere. Folta presenza di pubblico che ha mostrato interesse con alcuni interventi sulle modalità di partecipazione.

La serata si è chiusa con l’artista Filippo Leonardi che ha eseguito il lamento per la morte di Salvatore Carnevale, il sindacalista socialista ucciso dalla mafia il 16 maggio 1955. L’esibizione di Filippo Leonardi, molto apprezzata per il suo significato, è stata proposta da Stella Di Pasquale e dal Centro Culturale Siculo-Tedesco (per questa occasione la sala del museo del tombolo ha esposto vari dipinti dell’artista Ernesto Scivoli).

registrazione dell’evento musicale

https://www.youtube.com/watch?v=Ci-b0CuSKkQ

 

 

link ai moduli da inviare all’ufficio sport e turismo protocollogenerale@pec.comune.mirabellaimbaccari.ct.it

modulo associazioni Foodartur

https://www.comune.mirabellaimbaccari.ct.it/media/ey2ck0o4/modulo-associazioni_-foodartur.pdf

modulo aziende privati Foodartur

https://www.comune.mirabellaimbaccari.ct.it/media/51zpwcon/modulo-aziende_privati_-foodartur.pdf