Coronavirus, Diocesi di Catania Acireale Caltagirone: chiese aperte con precauzione. Queste le disposizioni

Arcidiocesi di Catania Diocesi di Acireale Diocesi di Caltagirone. Disposizioni sull’emergenza Coronavirus

Dopo il Decreto ultimo del Presidente del Consiglio dei Ministri del 8 marzo 2020 – Polmonite da nuovo Coronavirus (Covid19)) e il Comunicato 11/2020 della Conferenza Episcopale Italiana, siamo coralmente chiamati a rivolgerci ancora una volta a Dio nella preghiera, come pure a seguire, pur tra sofferenze e difficoltà, le indicazioni delle autorità e degli esperti nella volontà di fare, anche in questo frangente, la nostra parte per contribuire alla tutela della salute pubblica.

Le nostre Chiese restano aperte per pregare e affidarsi al Signore, alla Vergine Santa e ai Santi. Com’è sempre avvenuto in epoche di calamità, la Chiesa, casa di Dio, resta il luogo dove cercare conforto, luce e forza dall’alto. Con la forza della preghiera San Gregorio Magno fermò la peste che devastava Roma nel 590.

Seguendo le indicazioni nazionali, con decorrenza immediata, e fino al 3 aprile p.v., nelle nostre Diocesi si devono osservare le seguenti disposizioni.

1. L’accesso ai luoghi di culto è consentito per la preghiera personale e l’incontro con i sacerdoti che, generosamente, si rendono disponibili al sostegno spirituale e al sacramento della Riconciliazione, a condizione che siano adottate misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni, delle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro; è consentita l’adorazione eucaristica, purché svolta osservando le norme sanitarie emanate dal suddetto Decreto e riportate in calce nell’Allegato 1.

2. Sono sospese le celebrazioni, feriali e festive, compresa quella eucaristica con la partecipazione anche di un esiguo numero di fedeli; la sospensione riguarda anche i sacramenti, i sacramentali, le liturgie quali la Via Crucis, indipendentemente che avvengano in luoghi chiusi o aperti. I sacerdoti celebreranno regolarmente in privato la Santa Messa, offrendo il Sacrificio per l’intera comunità chiamata ad affrontare questa prova. Laddove possibile, si trasmetterà la S. Messa in televisione o tramite internet, e i fedeli potranno seguirla con frutto spirituale. La distribuzione della santa Eucaristia può avvenire nelle chiese per un esiguo numero di fedeli in diversi orari, programmati lungo la giornata, osservando le norme sanitarie emanate dal suddetto Decreto.

3. Sono sospese anche le messe conventuali pubbliche; i religiosi e le religiose potranno celebrare la S. Messa in privato, facendosi obbligo di osservare le regole sanitarie emanate dal suddetto Decreto.

4. Sono sospese anche le S. Messe esequiali, in attesa di essere celebrate quando si concluderà questa fase critica, mentre è consentita la benedizione della salma nelle abitazioni osservando le norme sanitarie emanate dal suddetto Decreto.

5. Sono sospesi gli incontri di catechesi ai fanciulli e ai ragazzi e le attività di oratorio, fino a quando sono sospese le lezioni scolastiche; nel frattempo i sacerdoti e i catechisti, in collaborazione con le famiglie, siano disponibili a mantenere vivo e creativamente costante il rapporto con il gruppo dei bambini, dei ragazzi e dei giovani, valorizzando le possibilità offerte dai social e attraverso altre forme di condivisione e di collegamento.

6. Ogni altra forma di predicazione e catechesi per adulti potrà svolgersi solo per un esiguo numero di persone e nel pieno rispetto delle norme sanitarie emanate dal suddetto Decreto, sotto la responsabilità dei parroci e dei rettori delle chiese.

7. Sono sospese tutte le manifestazioni e gli eventi culturali di qualsiasi natura svolti in ogni luogo sia pubblico sia privato.

8. Se i matrimoni non possono essere rinviati, alla celebrazione in privato siano ammessi i familiari più prossimi, osservando norme sanitarie emanate dal suddetto Decreto.

9. Restano in vigore le altre indicazioni già date nelle nostre singole Diocesi che non contrastano con le presenti disposizioni.

L’emergenza che viviamo insieme ci aiuti a scoprire il dialogo autentico nelle famiglie e tra amici, la responsabilità comune nella salvaguardia del bene e della salute pubblici e spinga tutti noi, figli e figlie di Dio, a mettere sempre più fiduciosamente la nostra vita e le nostre storie nella mani del Padre misericordioso.

+ Salvatore Gristina + Antonino Raspanti + Calogero Peri Comunicato stampa del 9 marzo 2020

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La Chiesa che vive in Italia e, attraverso le Diocesi e le parrocchie si rende prossima a ogni uomo, condivide la comune preoccupazione, di fronte all’emergenza sanitaria che sta interessando il Paese.
Rispetto a tale situazione, la CEI – all’interno di un rapporto di confronto e di collaborazione – in queste settimane ha fatto proprie, rilanciandole, le misure attraverso le quali il Governo è impegnato a contrastare la diffusione del “coronavirus”.

Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore quest’oggi, sospende a livello preventivo, fino a venerdì 3 aprile, sull’intero territorio nazionale “le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”.

L’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le Sante Messe e le esequie tra le “cerimonie religiose”. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli.

L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica.

Conferenza Episcopale Italiana – Comunicato Stampa n. 11/2020 – Decreto “coronavirus”: la posizione della CEI Roma, 8 marzo 2020

Allegato 1 al DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 marzo 2020

Misure igienico-sanitarie:
a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) evitare abbracci e strette di mano;
d) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
f) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
l) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
m) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

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