Cattivo esempio, tra prof e operatori scolastici, 30% rifiuta test sierologico

Dovrebbero dare il buon esempio e invece ringraziano, rifiutano e vanno avanti: circa il 30% del personale scolastico (tra professori e operatori scolastici di ogni categoria) declina l’invito a sottoporsi al test sierologico dal medico di famiglia, per la campagna di screening cominciata ieri e che finirà il 7 settembre.

Lo riferisce all’Adnkronos Salute il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, in base ai primi dati delle telefonate effettuate per la prenotazione dell’esame da una parte dei medici che sta personalmente contattando gli assistiti a cui è destinato il test, anche se non sono tenuti a farlo, la circolare prevede infatti che sia il paziente a contattare il medico.

Ogni camice bianco ha un elenco degli aventi diritto “e molti di noi li hanno già contattati tutti per gli appuntamenti. Ricevendo, nel 30% dei casi un rifiuto. Un dato, quest’ultimo, che, tra l’altro, non ci viene chiesto di registrare”, spiega Scotti.

“E’ una nostra iniziativa, utile per organizzare il lavoro e inserire i test. Personalmente, per esempio, dedico a questa attività una seduta fuori dall’orario di studio, con i dovuti distanziamenti. La mia segretaria ha già chiamato tutti. E il 30% ha rifiutato. Un dato riscontrato anche da altri colleghi che applicano la medicina di iniziativa, contattando i pazienti”.

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