Catania, rito juju su una minorenne: “Volevano farmi prostituire”

Una storia che ha dell’incredibile arriva da Bergamo, dove una donna nigeriana di 25 anni, Joy Idahollsa, è stata fermata dalla Polizia di Stato, con l’accusa di aver fatto arrivare dalla Nigeria una ragazza minorenne da avviare alla prostituzione. La vittima, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata costretta a sottoporsi ad un rito juju, e successivamente avviarsi nei meandri della prostituzione.

Secondo quanto riporta La Sicilia, la minorenne che aveva deciso di non consegnarsi alla madame avendo capito di essere destinata alla prostituzione, disse agli investigatori di aver lasciato il suo Paese a causa di difficoltà economiche e che un connazionale le aveva proposto di raggiungere l’Italia con l’accordo che una donna nigeriana che già abitava in Italia, «Mama», – la donna  si sarebbe fatta carico delle spese di viaggio (25.000 euro), somma che la giovane avrebbe dovuto restituirle lavorando. La ragazza era stata sottoposta al rito juju prima di iniziare il viaggio verso la Libia e, giunta a Tripoli, il responsabile del trasferimento le aveva dato il numero di telefono della madame che la attendeva in Italia.

La madame, informata del fatto che la minorenne era incinta, avrebbe ripetutamente tentato di convincerla a interrompere la gravidanza mente era in Libia e le avrebbe dato indicazioni perentorie circa il comportamento da tenere all’arrivo in Italia: avrebbe dovuto dichiararsi maggiorenne, avrebbe dovuto contattarla immediatamente in modo da potere essere prelevata al più presto dalla comunità presso la quale sarebbe stata collocata e non avrebbe dovuto riferire a nessuno che una donna la attendeva in Italia.

Joy Idahollsa è stata bloccata a Bergamo da agenti della Squadra Mobile di Catania e della città lombarda che hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla Dda della Procura della Repubblica etnea, la donna adesso è rinchiusa nella casa circondariale di Bergamo.

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