Castel di Iudica, cronaca di un Mercoledì Santo finalmente tradizionale

Dopo due anni di pandemia, a Castel Di Iudica si torna al tradizionale calendario delle celebrazioni in preparazione alla Pasqua. La Settimana Santa in particolare, per la comunità iudicense rappresenta una delle tradizioni più sentite dalla comunità: un momento intriso di fede e preghiera che vede coinvolti i fedeli.

La giornata di oggi, il Mercoledì Santo, è caratterizzata dalla Santa Messa nella Chiesa San Michele, a cui al termine, segue la “VIA CRUCIS CITTADINA” – un rito della Chiesa cattolica con cui si ricostruisce e commemora il percorso doloroso di Gesù Cristo che si avvia alla crocifissione sul Calvario- con partenza dalla Chiesa e arrivo in Piazza Matrice:

I STAZIONE: Gesù è condannato a morte

Dal Vangelo di Matteo: “(Pilato) Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso”.

La riflessione del sacerdote della chiesa di San Michele Arcangelo di Castel Di Iudica, Padre Jeyraj Arockiasamy: “nei nostri tribunali iniqui, anche noi continuiamo a condannare Gesù: nei nostri fratelli deboli e indifesi, a cui neghiamo la gioia di un incontro e la possibilità di un ascolto.

II STAZIONE: Gesù è caricato dalla Croce

Dal Vangelo di Matteo: “ Allora i soldati del governatore condussero gesù nel pretorio egli radunarono attorno tutta la corte. Spogliatolo, Gli misero addosso manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo”

La riflessione di Padre Jeyraj Arockiasamy: “abbiamo un compito immane: non solo quello di portare la nostra croce, ma di aiutare anche i fratelli a portare la loro”.

III STAZIONE: Gesù cade la prima volta

IV STAZIONE: Gesù incontra sua madre

Dal Vangelo di Luca: “egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori”. Le riflessioni di padre Jeyraj Arockiasamy: preghiamo per le madri provate dalla sofferenza, dalla morte dei figli, per le madri lasciate sole e abbandonate.

V STAZIONE: il Cireneo è costretto a portare la croce di Gesù

La riflessione di Padre Jeyraj Arockiasamy: “ Per chi si adopera ad alleviare le sofferenze dei fratelli, ,Per quanti si impegnano nel volontario e nel servizio, per tutti coloro che si fanno carico della Croce degli altri.

VI STAZIONE: La Veronica asciuga il volto di Gesù

Dal Salmo 26: “Di te ha detto il mio cuore: ‘Cercate il suo volto’; il tuo volto, Signore, io cerco.

Non nascondermi il tuo volto,. Non respingere con ira il tuo servo.

Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza”

VII STAZIONE: Gesù cade la seconda volta.

VIII STAZIONE: Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Gesù disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me ma su voi stesse e sui vostri figli”

IX STAZIONE: Gesù cade la terza volta

X STAZIONE: Gesù è spogliato dalle vesti

XI STAZIONE: Gesù è inchiodato nella croce

Le preghiere di Padre Jeyraj Arockiasamy: Per tutti i malati terminali, per chi spasima sulla croce del dolore e dell’incomprensione, per tutti i crocifissi della violenza, della guerra e della cattiveria umana.

XII STAZIONE: Gesù muore in croce

Dal Vangelo di Luca: “Era verso mezzogiorno Quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle 03:00 del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce disse: ‘Padre, Nelle tue mani consegno il mio spirito’. Detto questo, spirò. Le preghiere di Padre Jeyraj Arockiasamy: “Per tutti i nostri fratelli defunti morti in odio alla fede, per i migranti che hanno perse la vita nella traversata della speranza, per tutte le donne vittime di femminicidio”.

Alle 18:13 ha invocato un minuto di silenzio per tutte le vittime della guerra tra Russia e Ucraina.

XIII STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce

Dal Vangelo secondo Matteo: Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatto scavare nella roccia”.

XIV STAZIONE: Gesù e posto nel sepolcro

“La Risurrezione non farà altro che rivelare la misteriosa e straripante vitalità che è nascosta nella croce di Cristo. Ma tutto questo è possibile perché si tratta della Croce di Cristo e non di una croce qualsiasi. il cristiano, il discepolo di Cristo riceve dal suo Maestro e Signore lo stesso compito: trasformare la croce dell’uomo in Croce di Cristo. La croce dell’uomo è ambigua, è senza speranza, la Croce di Cristo e luminosa, ha il nome dell’amore”.

Le riflessioni di Padre Jeyraj Arockiasamy: “all’uomo di oggi frastornato, deluso e scettico, la Chiesa ha il compito Di condurlo al sepolcro di Cristo dove ‘morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello’ e, come da un pozzo, deve fargli attingere l’acqua della speranza”.

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