Cara di Mineo: il progetto RE.STA.LI per i migranti sfrattati

“L’entrata in vigore del cosiddetto decreto sicurezza ha avuto i suoi primi effetti al CARA di Mineo”, è quello che si apprende dalla stampa, che segnala per la prossima settimana l’espulsione dal Centro di Accoglienza più grande d’Europa di coloro che sono titolari del permesso di protezione umanitaria, non più riconosciuto valido dal nuovo Decreto Legge.

In risposta all’emergenza, la Cooperativa San Francesco intende segnalare il progetto Re.Sta.Li., finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con i fondi dell’8×1000, e avviato dalla stessa al fine di attuare interventi di integrazione e accompagnamento all’inserimento socio-economico-lavorativo per i nuclei monoparentali e familiari di cittadini stranieri che abbiano il permesso di soggiorno sia con protezione internazionale che umanitaria.

Il progetto prevede, attraverso una equipe multidisciplinare, il sostegno alla ricerca di una abitazione adeguata al nucleo familiare in uno dei 15 comuni del Calatino Sud-Simeto, garantendo un sostegno economico per l’affitto, le spese di gestione e l’allestimento; e  l’assistenza all’inserimento lavorativo dei componenti adulti e quello scolastico dei componenti in età scolare. Altri servizi attivi sono l’assistenza legale, la mediazione culturale, i corsi di alfabetizzazione per gli adulti e i corsi di formazione.

All’interno di tale progetto, avviato lo scorso luglio, e che ha già garantito la possibilità di insediamento sul nostro territorio a 5 famiglie e nuclei monoparentali nei Comuni di Mirabella, Mineo, Vizzini, vi è ancora disponibilità per 5 famiglie, con un minimo di due persone, per i nuclei monoparentali, e un massimo di 4 per le famiglie.

«La Cooperativa San Francesco si dimostra disponibile ad accogliere all’interno di tale progetto quelle famiglie che dovranno lasciare il CARA di Mineo e che fossero interessate a integrarsi all’interno del territorio» sottolinea Aldo Piazza, Presidente della Cooperativa San Francesco.

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