Caltagirone, sabato e domenica le “Giornate Fai di Primavera”: il programma

Sabato 23 e domenica 24 marzo, dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 18,30, in occasione della XXVII edizione delle Giornate Fai di Primavera (che raccontano con la loro straordinaria varietà un’Italia sempre più capace di riconoscersi nella vastità del suo patrimonio culturale e nella ricchezza della sua storia), significativo appuntamento a Caltagirone: il locale gruppo Fai (Fondo ambiente italiano), presieduto da Aline Lo Giudice, in collaborazione con la Diocesi e col Comune di Caltagirone, propone l’apertura al pubblico della Chiesa di San Bonaventura e dell’Oratorio del Carmine. Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni degli istituti comprensivi “Piero Gobetti” e “Alessio Narbone”, del Liceo classico “Bonaventura Secusio” e dell’Istituto superiore “Ettore Majorana – Giorgio Arcoleo”.

Il complesso monumentale di San Bonaventura, che ha ottenuto ben 17558 voti nel censimento dei “Luoghi del cuore” Fai, posizionandosi al 21° posto nella graduatoria nazionale e al 2° in quella regionale, è costituito dalla chiesa, dal convento associato e dalla cripta. La costruzione è datata 1631-1650, ma venne ricostruito a seguito del terremoto del 1693. Rispetto all’austerità del prospetto, l’interno della chiesa si presente rigogliosamente decorato con affreschi, maioliche e manufatti lignei; elementi di spicco risultano essere una Madonna del Gagini, la pala d’altare di Vincenzo Ruggeri e un crocifisso ligneo, opera di fra’ Umile da Petralia. Il convento, comprendente al suo interno un chiostro ed alcuni affreschi del Vasta, fu trasformato in carcere nel 1890 e definitivamente chiuso alla fine del XX secolo, risultando oggi in un forte stato di degrado. La cripta fu chiusa nel 1843; oggetto di restauri nel 1990, non è mai stata aperta al pubblico. Stavolta essa, esclusivamente per gli iscritti al Fai, sarà visitabile.

L’Oratorio, unico di Caltagirone a mantenere l’antica tipologia e le funzioni originarie, sorge a fianco della Chiesa Maria Santissima del Carmelo; è dotato di un accesso suggestivo, costituito da un vicolo semipubblico voltato, con l’antico acciottolato. Ancora oggi accoglie la Confraternita del Carmine, gruppo laicale fondato nel 1589, che occupa il piano terra di un edifico a due elevazioni. Di piccola ma armonica spazialità, offre una notevole decorazione barocca in stucchi, mentre la volta presenta un affresco con l’episodio biblico della regina Ester che perora davanti a re Assuero la salvezza del popolo israelita schiavo a Babilonia, attribuito al pittore Bernardino Bongiovanni. Notevole è il piccolo organo collocato frontalmente all’abside, forse da riportare allo stesso Maestro organaro che realizzò quello della chiesa nel 1844, Santo Battaglia. Appassionatamente curato dall’Arciconfraternita, nonostante ciò soffre della situazione di degrado dell’intero complesso a cui il Fai e le istituzioni locali si propongono di porre fine attraverso un’azione sinergica.

Un plauso ai promotori dell’iniziativa giunge dal sindaco Gino Ioppolo, che ne sottolinea l’importanza “per la valorizzazione del nostro grande patrimonio artistico e culturale”.

 

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