Caltagirone, presentato il progetto “No Neet”: sette azioni per prevenire e fronteggiare il disagio giovanile

Si chiama “No Neet – Il principale problema che ha la scuola sono i ragazzi che perde” ed è il progetto finanziato dal “Fondo per il contrasto della povertà educativa” e portato avanti a Caltagirone, per tre anni, dall’associazione “Il Favo”, che da oltre 20 anni è impegnata nella realizzazione di attività destinate alla sfera del disagio sociale.  “L’accompagnamento alla crescita, alla formazione e all’inclusione dei minori – si sottolinea dall’associazione Il Favo – non può essere demandato solo alla scuola. Piuttosto, riteniamo importante promuovere lo spirito della comunità educante e per far ciò è necessario che le varie agenzie educative facciano rete, istituendo servizi a supporto dei ragazzi e delle loro famiglie. Per queste ragioni abbiamo attivato servizi gratuiti nel nostro territorio, in collaborazione con l’ Istituto comprensivo .<Maria Montessori>, con l’Istituto superiore <Bonaventura – Secusio>, l’Eris e La Città dei Ragazzi – “Don Luigi Sturzo”. Ma le attività sono aperte anche ad altre realtà scolastiche e associative.

L’iniziativa è stata presentata stamani, nel corso di una conferenza stampa nella sala “Giorgio Arcoleo” del palazzo municipale. Sono intervenuti: l’assessore comunale al Welfare Concetta Mancuso, il direttore della Caritas diocesana, don Luciano Di Silvestro, il direttore del Centro giovanile “Città dei Ragazzi”, don Francesco Di Stefano, il coordinatore regionale del progetto, Filippo Pizzo, le referenti delle diverse azioni progettuali Ketty Galesi, Anna Gentile e Sara Vassallo e le docenti dell’istituto comprensivo “Arcoleo – Feltre”, Maria Giarrusso e Irene Giarrusso.

 

Sette le azioni in cui si articola l’iniziativa: “Caronte”, che consiste nell’accompagnamento nel passaggio dalla scuola media alla scuola superiore e da quest’ultima all’università e al mondo del lavoro; Educativa territoriale, che si concretizza in attività di aggregazione e socializzazione che permettano ai minori di mettersi in gioco, confrontarsi e riflettere;  Genitori Partner, con l’attivazione di uno spazio di confronto e mediazione per facilitare il dialogo tra il mondo adulto e quello degli adolescenti e la creazione, in collaborazione con la Casa circondariale di Caltagirone, di un apposito spazio per i colloqui fra i detenuti e i propri figli; “”Help Me”, che si traduce nel supporto allo studio in orario pomeridiano per il recupero del “gap” scolastico; “Insieme senza paura”, attraverso incontro di riflessione e laboratori pratici per prevenire fenomeni di violenza; “Laborando”, per sviluppare la creatività e la manualità dei giovani apprendisti; “Stand Up”, con la presa in carico di nuclei familiari multiproblematici. Dopo alcune riunioni per il sostegno alla genitorialità e di orientamento scolastico, i prossimi appuntamenti – venerdì 12 al Classico e Linguistico, martedì 16 all’Artistico – si concretizzeranno in incontri nelle classi per la prevenzione del bullismo e della violenza di genere

 

“Questa iniziativa – ha detto il coordinatore regionale Filippo Pizzo -, attraverso il largo coinvolgimento di studenti e genitori, si propone di creare un presidio di educativa territoriale permanente per un efficace accompagnamento alla crescita, alla formazione e all’inclusione dei minori”.

 

“I nostri giovani – ha affermato il direttore della “Città dei Ragazzi”, don Francesco Di Stefano – vanno ascoltati di più e meglio. Dobbiamo sforzarci di stare loro vicino, non in modo distratto o superficiale, ma attento e consapevole”.

 

“Questo progetto – ha rilevato l’assessore Concetta Mancuso – può dare un contributo tangibile alla crescita dei nostri ragazzi, aiutandoli a vivere meglio la loro dimensione e mettendo in campo sempre più efficaci sinergie fra le istituzioni e agenzie educative”.

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