Caltagirone, l’Onorevole Tajani su Luigi Sturzo: “Un visionario che seppe fotografare e tratteggiare il modello organizzativo della società organica”

L’Onorevole Tajani parla dopo la conferenza internazionale svoltasi a Caltagirone su Luigi Sturzo:

“La figura di don Luigi Sturzo è attuale oggi come nel 1919, un visionario come lui seppe fotografare e tratteggiare il modello organizzativo della società organica ma anche rappresentativa, ribadendo il ruolo dello Stato e dei corpi intermedi. Il sacerdote e statista di Caltagirone disegnò una società impregnata di un modello cristiano ispirato alla Dottrina Sociale della Chiesa. Un modello di società, fatta di persone e non di masse, dove lo Stato rappresenta l’unità nazionale di tutti gli enti di sussidarietà orizzontale e verticale. Prima cellula di questa società è la famiglia, fondata sui valori. l’aspetto valoriale è fondamentale, se non si crede in alcuni valori si è destinati a far precipitare la società in basso. In un momento di grande confusione non possiamo non riflettere sul pensiero sturziano. Va preservata la dimensione umana, di ogni persona per una società organica e rappresentativa. E quando don Sturzo indica i mali della democrazia – statalismo, partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico – non dimentichiamo che sono mali tuttora attuali”.

“Si strilla poco ma si ragiona poco e sarebbe opportuno vivere le esperienze per poter affrontare i problemi: non basta uno slogan per riflettere sulle dinamiche ed è importante conoscere i messaggi che ci hanno lasciato i grandi del passato. Ciò che interessa, di fatto, è il pensiero, l’individuazione e la risoluzione dei pensieri. Se la politica lavora solo per cercare lo 0,1% nei sondaggi, allora essa non è più a servizio. La politica è chiamata a costruire una società a servizio del cittadino: in questo don Sturzo è un modello tuttora attuale. Facendo infine un cenno all’Europa, sappiamo che per proteggere il cittadino non possiamo non difendere la nostra identità. Più siamo coraggiosi nel tutelarla, più saremo capace di accogliere. Solo chi è forte può aprire le proprie braccia, ma per farlo occorre ‘copiare’ un po’ l’esempio di don Sturzo”.

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