Caltagirone, la testimonianza di Diletta, giovane positiva al Covid

Caltagirone, la testimonianza di Diletta, giovane positiva al Covid: “È una malattia subdola che ti fa perdere ogni cosa”

Caltagirone. Diletta Sirna, figlia dell’ispettore della Polizia municipale locale, Carmelo Sirna, che oggi è stato dimesso dall’ospedale Gravina, appena guarito al coronavirus, per la nostra redazione non è solo una giovane ragazza, ma anche un’amica, in passato nostra collaboratrice.

Ci siamo fatti raccontare da lei cosa significa essere positivi al coronavirus, quali sono le sensazioni e quale messaggio possa arrivare ai nostri lettori ed alla cittadinanza tutta. Ecco le sue risposte.

Diletta, sei positiva al Covid-19, quali sensazioni provi? «Se giorno 10 marzo mi avessero detto che avrei vissuto un incubo forse non avrei dato peso a quelle parole. Oggi, 22 aprile, mi ritrovo in casa, positiva al Covid19, e con mio padre ricoverato in ospedale da un mese.

È una malattia subdola che ti fa perdere ogni cosa, ti lascia dentro solitudine e sofferenza. Sei sola con te stessa, pensi a quando potrai tornare ad essere “libera”. Grazie a Dio sono stata fortunata, il virus non mi ha attaccata in forma grave, ho avuto qualche linea di febbre giorni fa,ma ora sto bene».

Quale messaggio vuoi dare ai giovani di questo paese, a tutta la città? «Chiedo solo di non sottovalutare questo virus, cosa che purtroppo è stato fatto all’inizio dell’epidemia.

Ho 29 anni so benissimo che non è semplice stare a casa, perdere il lavoro,non vedere i propri amici, ma la salute e la vita vengono prima di tutto. State attenti, usate tutte le protezioni, il virus non attacca solo le persone anziane, attacca tutti senza distinzione. Abbiate pazienza».

Quanto gioca ora più che mai il senso di responsabilità da parte di tutti noi? «Il senso di responsabilità è fondamentale, deve essere il motore che deve farci andare avanti affinché si possa uscire finalmente da questo incubo».

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