Caltagirone, gli studenti del Liceo delle Scienze umane in visita al Centro Sils

Quando oltre i banchi di scuola c’è anche la voglia di conoscere, scoprire, ascoltare e raccontare se stessi. In fondo siamo tutti figli dello stesso mondo. Siamo tutti speciali. Un’esperienza sorprendente alla scoperta di realtà che offre la possibilità e l’opportunità di poter stare bene.

È stato questo l’obiettivo formativo della visita didattica degli studenti e delle studentesse del Liceo delle Scienze Umane Paritario di Caltagirone al Centro Sils, un luogo che offre il servizio per l’integrazione socio-lavorativa di utenti con disabilità psichica. Il Centro Sils, è coordinato dal direttore del modulo Dsm Caltagirone-Palagonia, dr. Raffaele Barone con la partecipazione di tutti i moduli Dsm dell’Asp di Catania.

All’interno del Centro, gli studenti hanno avuto modo di conoscere i facilitatori sociali. Uomini e donne che hanno attraversato una sofferenza mentale e, nel loro percorso di terapia, aiutano gli altri. Ha accolto gli studenti, studentesse e docenti del Liceo delle Scienze Umane lo psicologo dott. Manuele Militello. Nel corso della visita lo psicologo ha accompagnato gli alunni e alunne nelle aule ricreative” dove all’interno vi sono quadri e disegni realizzati dagli stessi utenti. Infine, nell’aula grande, sono emersi argomenti come i disturbi e le malattie mentali con la preziosa testimonianza ed esperienza diretta degli utenti del centro Sils. Argomenti come ansia, depressione e gli effetti che ha causato la pandemia in particolar modo ai giovani studenti.

È stata una visita che ha avuto un riscontro più che positivo da parte degli studenti e studentesse, che hanno capito l’importanza della salute mentale e dell’aiuto che molti professionisti offrono nel caso di sofferenza.

“La scuola è presente e attenta al tema della salute mentale – ha detto il Preside Prof. Francesco Bunetto – in un’era così frenetica e digitale non si può pretendere di affidarsi solo alla didattica tradizionale, fatta di lezioni frontali e interrogazioni, ma anche andare alla scoperta di realtà, conoscere luoghi e persone che hanno storie uniche che vale la pena ascoltare. Per questo – conclude – i nostri studenti e le nostre studentesse hanno avuto e avranno modo di affacciarsi al mondo del lavoro”.

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