Caltagirone, Francesco Chiaramonte: maestro di arti marziali e insegnante di valori

Un allievo del compianto maestro Vincenzo Palazzo, Francesco Chiaramonte, 28 anni, praticante di Kung Fu dalla tenera età di 5 anni, è oggi un insegnante di arti marziali a Caltagirone.

 

 

Spesso le arti marziali vengono viste e intese come discipline violente e aggressive ma solo chi si approccia ad esse comprende come la brutalità e l’aggressività non siano caratteristiche di tali discipline. L’osservanza di principi quali il rispetto, la cortesia e l’autodisciplina è parte integrante dell’insegnamento di queste discipline e i praticanti esperti tentano di evitare qualunque situazione potenzialmente violenta molto più di quanto faccia la gente comune.

Francesco si è da sempre dedicato alla pratica del Kung Fu, alimentando una passione che, giorno dopo giorno, è diventata sempre più forte fino a diventare il centro della sua vita. Da qualche anno il nostro maestro Francesco Chiaramonte ha fondato una sua scuola, “Il Piccolo Drago Verde”, in via G.Bufalino n.1, a Caltagirone, dedicandosi giornalmente all’insegnamento di questa antichissima arte, purtroppo conosciuta dalla maggioranza delle persone sotto un’immagina distorta.

Abbiamo voluto parlare con il maestro Chiaramonte e raccontarvi di lui e della sua palestra perché, ai giorni nostri, non è semplice trovare qualcuno che, oltre alla pratica di un’attività, sappia insegnare ed inculcare anche valori fondamentali, come può essere il rispetto nei confronti dell’avversario, valori che stanno alla base delle arti marziali. Oltre alla cura del percorso dei suoi allievi a 360°, quindi dalla preparazione atletica, alla conoscenza della tecnica, alla pratica effettiva della difesa personale e del combattimento, Francesco dona particolare attenzione ai valori che stanno alla base delle arti marziali, che oggi pian piano sembrano allontanarsi sempre più dalla quotidianità.

Ottimi sono i risultati che gli allievi del maestro Chiaramonte stanno conseguendo, sia personalmente che agonisticamente. Data ancora la giovane età del maestro Francesco Chiaramonte egli si dedica tutt’oggi all’attività agonistica, dalla quale ha ricevuto nel corso degli anni moltissime soddisfazioni riuscendo a conquistare diverse medaglie d’oro anche in campo internazionale.

“La mia formazione ovviamente rimane costante – afferma il maestro Chiaramonte durante la nostra intervista – non si smette mai di imparare e perfezionarsi. Ho il piacere di ricordare le lezioni di Jeet Kune Do tenute da alcuni degli allievi del celeberrimo Bruce Lee ed altri seminari di formazione sotto la guida di William Cheung, Gran Master di Wing Chun, amico e mentore di Bruce Lee, coreografo di importanti film di arti marziali e maestro di Mike Tyson, nonché capo istruttore delle forze armate statunitensi. Anch’io sono itinerante e tengo seminari anche in contesti multidisciplinari ai quali esorto sempre a partecipare per la possibilità di conoscenza e reale confronto tra le varie arti da combattimento”.

Il maestro Chiaramonte, in collaborazione con molti altri maestri di arti marziali, sta tentando di rilanciare quest’antica arte, promuovendola e facendo avvicinare la gente che alle volte sembra attratta ma poi per mancata conoscenza tende a rimanerne lontana. “Non c’è nulla di cui spaventarsi anzi c’è un mondo affascinante tutto da scoprire – confessa il maestro – Devo dire che pian piano le cose sembra stiano migliorando perché sempre più persone, sia grandi che piccoli, stanno iniziando a dedicarsi alla pratica di quest’arte”.

Infine, il maestro Francesco Chiaramonte, ha voluto concludere l’intervista con un piccolo consiglio rivolto a tutti i lettori: “Consiglierei a chiunque la pratica delle arti marziali in quanto forma di percorso di miglioramento individuale e di attività fisica completa oltre che per la difesa personale, responsabilizzazione nell’uso della propria forza, autocontrollo, acquisire confidenza con il proprio corpo, sicurezza nelle proprie capacità e consapevolezza dei propri limiti. È bene osservarla sotto un concetto di educazione dell’individuo nella sua totalità e, considerata tale, e dunque appresa nella giusta maniera, sarebbe davvero utile anche per combattere diverse problematiche che riguardano il sociale”.

Vincenzo Montemagno

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