Caltagirone, Di Stefano del PD: “Dobbiamo salvare il finanziamento per il Social Housing. Staccare il reparto di Malattie Infettive dagli altri”

In esclusiva per primastampa.eu abbiamo intervistato Enzo Di Stefano, consigliere comunale di opposizione al Comune di Caltagirone

Intervista esclusiva al consigliere comunale Di Stefano (PD), partendo da un tema piuttosto sentito: il Piano Integrato comunale. «Il Social Housing è un investimento di 15 milioni di euro ed è un’occasione importante per la città, questi soldi sono dati dalla Regione per circa 6 milioni di euro, altri 2 milioni a valere sul bilancio del Comune da recuperare dalla Prefettura e 7 milioni sono dei privati.

A Marzo è arrivata una nota dalla Regione che ha comunicato il procedimento per la revoca del finanziamento, dando 30 giorni per disporre le controdeduzioni alla nota.

Noi dell’opposizione non ne siamo in possesso, c’è il rischio di restituire il 40 per cento del finanziamento. Abbiamo chiesto all’Assessore Falcone e al Sindaco per capire come salvaguardarlo, ma nessuna risposta è stata ricevuta dall’Assessore, invece il Comune ha comunicato che stanno lavorando alle controdeduzioni che entro il 15 maggio devono essere presentate.

Ma non sappiamo su quali ipotesi stiano lavorando. Siamo preoccupati per il rischio che corriamo. Chiederemo con una lettera al Presidente della terza commissione per capire come precedere».

Come sta affrontando l’emergenza sanitaria il Comune e ci parli anche delle vostre proposte per l’Ospedale: «Sull’emergenza l’amministrazione non ha coinvolto il Consiglio Comunale. Ci aspettavamo di essere convocati soprattutto quando si sono stati stabiliti i criteri per le difficoltà economiche alle famiglie.

Volevo proporre che invece di 25 euro a persona per famiglia ogni due settimane era meglio darne 50 euro ma non avevamo una sede dove farlo. Invece per la situazione dell’Ospedale abbiamo chiesto un Consiglio Comunale straordinario per approvare un ordine del giorno da parte dell’opposizione che metta in evidenza le difficoltà a partite dal fatto che l’Ospedale è stato indicato come presidio Covid 19 senza avere i presupposti essenziali.

Soprattutto non avendo figure professionali sufficienti per contrastare l’emergenza e diverse figure sono state prese da altri reparti. Mancavano anche le strumentazioni di laboratorio per esaminare i tamponi che vengono mandati a Catania e si è dovuto avere tempi lunghi per avere i riscontri. Per questa emergenza la proposta è quella di trasferire il reparto di malattie infettive, chiediamo che venga staccato dagli altri affrontando così diversamente l’emergenza. Ci vuole una struttura dedicata solo alla cura del Coronavirus».

Sulla Casa di Riposo: «I 41 e poi diventati 43 contagi ha reso necessario fare dei controlli in termini di prevenzione e velocità in particolare dei tamponi, che devono estesi a tutte le strutture residenziali e socio assistenziali che sono circa 40 a Caltagirone. Il problema non è solo quello della verifica dei protocolli di sicurezza ma soprattutto la verifica attraverso i tamponi, che chiediamo venga effettuato il prima possibile».

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