Caltagirone, Convegno Internazionale nel Centenario dell’Appello ai Liberi e Forti: “L’attualità di un impegno nuovo”

Nella nostra stagione, che segna “un cambiamento d’epoca” (Papa Francesco, Firenze 2015), l’Appello di don Luigi Sturzo “A tutti gli uomini liberi e forti”, apparso cento anni fa in un tempo di grande rivolgimento mondiale, è fonte ancora oggi d’ispirazione e di spinta propulsiva.

Molte e importanti sono le suggestioni che derivano da quell’Appello e dai 12 Punti programmatici proposti. Essi trovano un elemento unificatore in una forte tensione spirituale e morale, fondata sui “saldi principi del cristianesimo”, che attendono di essere incarnati in ogni diversa epoca storica e dunque nel tempo presente.

Dalla lettura condivisa dell’Appello, emergono tre prospettive e due impegni.

Le prospettive:

  1. a) Il coraggio di una proposta non ideologica, né retorica, ma aperta e inclusiva, che parta e arrivi al vissuto delle persone e delle comunità, del popolo così com’è, nel suo essere e nel suo miglior divenire.
  2. b) Un modo responsabile di stare “uniti e insieme” di fronte alle questioni sociali e politiche, concreto e fiducioso. Don Sturzo chiama le cose con il loro nome, non sfugge alla drammaticità del momento e propone un progetto di azione che risponda a una precisa visione della realtà.
  3. c) Una continua e condivisa analisi dei processi storici che regolano la vita di una società e di una democrazia; un dinamismo basato su fatti che devono essere adeguatamente studiati.

Gli impegni:

1) Una franca denuncia dell’attuale questione che investe il corpo sociale e che minaccia le fondamenta della stessa democrazia. Nessuno, oggi, è in grado di dare voce allo smarrimento e al malcontento che la società italiana ed europea vivono. Siamo di fronte alla drammatica urgenza della forte disoccupazione; dell’invecchiamento della popolazione; della difficoltà di sviluppare politiche d’integrazione per gli immigrati e di sostegno ai giovani senza lavoro che continuano a fuggire dal nostro Paese. È questione sociale, che tocca vaste fasce della popolazione, tra cui i ceti medi di tutte le società europee e occidentali; è questione di crisi di rappresentanza dei corpi intermedi, a partire dalla famiglia; è questione economica, con il venir meno di molte delle progettualità pubbliche e private che davano la possibilità di elevarsi dalla miseria culturale ed economica in forza dei propri meriti.

2) Un’intesa tra tutti gli “uomini liberi e forti”, per dare risposte alle questioni di oggi, italiane, europee e globali. Occorre continuare a sviluppare i 12 Punti dell’Appello, come qui a Caltagirone abbiamo cercato di fare, sui tre piani: socio-culturale, istituzionale e politico; distinti nell’azione ma connessi nel pensiero e nella comunicazione. Come i 12 Punti sono frutto della convergenza di tanti e diversi, così un’intesa tra distinte ma convergenti realtà può mettere al servizio di tutti una piattaforma di formazione e di esperienze a sostegno di un’azione unitaria. Un luogo di amicizia, crescita della conoscenza e coscienza dei singoli, che divenga forma d’impegno comunitario per il progresso sociale e per il bene comune.

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