Caltagirone, aree interne: 43 milioni per il calatino, mercoledì riunione del Comitato dei sindaci

I fondi comunitari e nazionali previsti per cinque aree interne della Sicilia, fra cui il Calatino, al quale andranno 43 milioni di euro (con Caltagirone, che è il Comune capofila, Grammichele, Licodia Eubea, Mineo, Mirabella Imbaccari, San Cono, San Michele di Ganzaria e Vizzini, in totale 77mila abitanti), sono una significativa opportunità per il territorio. Una riunione del Comitato dei sindaci, finalizzata al completamento della stesura del preliminare di strategia, si terrà mercoledì 23 gennaio, alle 11,30, nell’ufficio del primo cittadino di Caltagirone, Gino Ioppolo.

Il modello di sviluppo a cui si ispirano i centri del Calatino è caratterizzato da interventi a favore: del rafforzamento del tessuto produttivo artigianale e agroalimentare, con la specificità della ceramica di Caltagirone, su cui puntare con decisione come punto di forza dell’intero territorio, attraverso la copertura dell’intera filiera produttiva, tra cui imballaggio e logistica;  dell’innovazione del settore della didattica e dell’istruzione, coniugando tradizione e settori maggiormente propulsivi per consentire alle comunità di diventare, in modo stabile, luoghi in cui si generino progetti e capacità di governo; del rinnovamento dell’offerta sanitaria anche attraverso la deospedalizzazione; del miglioramento della mobilità e accessibilità, oggi grande nota dolente, sia fra i piccoli centri e Caltagirone, sia dell’area del Calatino con il resto della Sicilia e del territorio nazionale, in questo caso mediante il miglioramento dei collegamenti con gli aeroporti di Catania e Comiso; della revisione dell’offerta culturale dell’area puntando soprattutto sulla creazione di una rete dei Comuni, attraverso adeguati processi di digitalizzazione, fondata sul polo museale regionale presso l’ex convento di Sant’Agostino su cui far convergere tutti i musei locali per una più piena fruizione e valorizzazione del grande patrimonio culturale esistente; dell’efficientamento energetico delle strutture pubbliche, che potrebbe favorire pure la crescita di nuovi mestieri.

 

Condividi

Cosa ne pensi?