Caltagirone, “Antologia di una luminaria” che racconta i passaggi più significativi dell’illuminazione della Scala di Santa Maria del Monte

Sarà visitabile – ingresso gratuito – sino a domenica 1 settembre, la mostra “Antologia di una luminaria”, allestita dallo scorso 16 luglio nella sala “Milazzo”, a piano terra del palazzo municipale, nell’ambito del programma dell’”Estate a Caltagirone”, la serie di manifestazioni promosse dal Comune in collaborazione con altri enti e associazioni per allietare la stagione estiva nelle città della ceramica e attrarre visitatori.

La mostra, il cui allestimento è stato curato dagli architetti Luigi Belvedere e Luigi Falcone, “racconta” in poche, ma significative foto, tratte dall’archivio Alì, i passaggi più significativi della storia dell’illuminazione della Scala di Santa Maria del Monte. Come la prima rappresentazione di una figura umana, nella fattispecie San Giacomo, avvenuta il 1° agosto 1931 su disegno del maestro Andrea Parini, la visita del re Vittorio Emanuele III a Caltagirone e altri particolari momenti. Ma anche l’utilizzo della “macchinetta”, una struttura in legno che aggiungeva sino a 60 gradini alla Scala quasi in verticale, dando un particolare effetto prospettico al disegno, di cui sollevava la parte terminale.

L’inizio della tradizione della “Luminaria” fu frutto di un’idea dell’architetto Natale Bonaiuto, che sin dal 1785, con le “piramidi luminaje” (particolari strutture in legno ricoperte da tela finissima decorata, in stile barocco, che conteneva al suo interno una lanterna luminosa), illuminava le strade, le scale e le piazze di Caltagirone. Le lanterne vennero usate per un lungo periodo, tant’è che l’immagine simbolo della mostra è proprio una lanterna realizzata nel 1854 su disegno dell’ingegnere Salvatore Marino (il disegno originale è ospitato nella mostra). I primi disegni realizzati sulla Scala si devono a Padre Benedetto Papale che, nel 1860, diede il via a una tradizione che ancora oggi identifica Caltagirone nel mondo.

L’esposizione è integrata dagli oggetti che servono a realizzare i disegni: coppi, lumiere, sabbia, ampolle per l’olio e altro ancora. Il legame con lo storico Senato civico è illustrato dalle foto di Andrea Annaloro, dai manichini con i costumi originali dei “paggi” e del capocaccia. La mostra è arricchita e completata da un video di circa 10 minuti che, partendo dalla contemporaneità, fa un tuffo nel passato, raccontando in poche battute la storia della “Luminaria”, con citazioni della storica famiglia Russo (che ha tramandato a lungo da padre in figlio questa gloriosa tradizione), per ritornare al presente con le immagini di Francesco Scelba, che fanno vivere le fasi di montaggio e accensione con gli “Angeli della Scala” guidati da Enzo Ripullo.

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